«L’indifferenza uccide, ha vinto il cancro, mi arrendo». Con queste parole il dott. Dino Leonetti, fondatore dell’associazione Onda d’Urto, manifesta tutta la sua delusione nei confronti delle istituzioni e di ogni cittadino chiamato ad essere parte attiva nella lotta contro il cancro.

Uno sconforto dettato principalmente dalla mancanza di attenzione da parte delle istituzioni a mantenere la parola data, da cinque anni si attende il Profilo della salute della città di Andria, ma non meno da quanti si lamentano dell’andamento della situazione senza muovere azioni costruttive e concrete per la lotta contro il cancro.

«Con la manifestazione di mercoledì 6 giugno vogliamo dimostrare al dott. Dino Leonetti tutta la nostra solidarietà e il nostro sincero interesse a far sì che le cose cambino, soprattutto per i 40 casi circa di bambini ammalati nella nostra città – scrivono dall’associazione. Uno dei nostri slogan principali “Andriesi (In)differenti” è a sostegno della nostra grande convinzione che prima del cancro l’indifferenza uccide. E allora oggi siamo qui a chiedere proprio a te padre, madre di famiglia che hai in mano la responsabilità della vita dei tuoi figli e che quel bambino che domani morirà potrebbe essere proprio come il tuo, a te socio di quella associazione che lotta contro il cancro, a te responsabile amministrativo della salute pubblica, a te pediatra di famiglia che hai la responsabilità della salute dei tuoi assistiti come ogni medico di famiglia, a te sacerdote di una comunità che crede, spera e prega, a te insegnante di una educazione al rispetto della vita, a te, si proprio a te chiediamo di unirti a noi mercoledì 6 giugno per ingrandire la nostra Onda, far sentire il suo fragore e con la stessa spazzar via l’indifferenza che è alla base di ogni male.

Il raduno sarà in Largo Torneo, mercoledì 6 giugno alle 09.30 con partenza del corteo alle 10.30. Percorso: Largo Torneo – Corso Cavour – Viale Roma – Via XX Settembre (senso unico) – Via G. Bovio (senso unico) – Porta Castello – Piazza Vittorio Emanuele II.