«Leggendo i comunicati stampa di qualche esponente della maggioranza che guida il Comune di Andria sembra di tornare indietro nel tempo e di assistere ai proclami di Mohammed Said al-Sahhaf, potentissimo Ministro dell’Informazione di Saddam Hussein, che al cospetto dell’avanzata statunitense in Iraq, proclamava la vittoria del Rais contro il nemico». Inizia cosi la nota del coordinatore regionale di Idea Francesco Losito.

«La storia ha consegnato poi al mondo la verità dei fatti ed all’allora Ministro il soprannome di “Alì il Comico”. Se la situazione non fosse così tanto drammatica, tutto ciò potrebbe anche far sorridere, ma l’epilogo indegno e vergognoso messo in scena, a seguito di una faida interna ai partiti della maggioranza, non può lasciare silenti coloro i quali hanno a cuore le sorti di questa città. Qualcuno dovrebbe avere il buon gusto di spiegare ai cittadini andriesi: a cosa è servito depositare un atto di sfiducia (del cui contenuto non entro nel merito) nei confronti della Presidente del Consiglio comunale, perché fosse quindi calendarizzato in aula, se poi non si è stati capaci di condividere preventivamente al proprio interno il successore alla Presidenza? Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di spiegare ai cittadini che si è messa in atto una tragicommedia, mal celata dietro presunte violazioni del regolamento, solo per non votare la sfiducia alla Presidente Di Pilato prima del bilancio, temendo che i consiglieri comunali aspiranti allo scranno presidenziale, possano ritenersi legittimati a non votare successivamente il bilancio, una volta “trombati”. Alla faccia della “maggioranza unita”. A poco serve prendersela con l’uno o l’altro dirigente comunale, tentando di scaricare, su chi colpe non ha, le responsabilità, il peso ed il fardello di continui errori di valutazione tattico politica alla stregua dei migliori principianti. Nè tanto meno credo sia utile e vantaggioso, quando si amministra, attaccare i media definendoli “compiacenti” solo perché rei di non censurare il dissenso ma responsabili di garantire un’informazione quanto più obiettiva possibile. In quanto “all’astio” di coloro i quali avrebbero “tradito il proprio gruppo politico di appartenenza”, mi chiedo e vi chiedo, siamo proprio sicuri, alla luce anche dell’ultimo riscontro elettorale e dello stato di precarietà e di abbandono in cui versa la città, che i veri traditori del programma di centro destra non siedano da un’altra parte?».