«Ancora una volta constatiamo come in questi in questi giorni si continui a creare da più parti allarmismo tra le famiglie cittadine, in merito al futuro della refezione scolastica e del tempo pieno e/o prolungato. Sarebbe bastato confrontarsi con gli uffici competenti o chiedere chiarimenti direttamente all’assessore Albo, per apprendere del percorso intrapreso nei mesi correnti».

Con una nota i consiglieri comunali di “Andria in Movimento” Luigi Di Noia e Francesco Pollice rispondono al messaggio lanciato dall’ex assessore Antonio Nespoli.

«Innanzitutto va chiarito quanto segue. In primo luogo la refezione scolastica resta immutata per le Scuole dell’Infanzia che continueranno a ricevere tale servizio così come svolto fin’ora. La possibilità di eliminare il servizio di refezione scolastica presso le scuole primarie e secondarie di 1° grado dal prossimo a.s. 2018/2019 scaturisce, quindi, dal rispetto anche delle norme di contenimento della spesa pubblica dettate dal MEF-Ragioneria Generale dello Stato che impongono a tutti gli Enti Locali di porre in essere azioni tali da portare ad una contrazione delle spese oggetto di contratti, con un tasso di copertura del costo del servizio proporzionato all’effettivo costo generale. Nel merito è opportuno precisare che per quanto riguarda la Scuola Primaria: la percentuale degli alunni della Scuola Primaria con classi a tempo pieno che usufruiscono del servizio di refezione scolastica è dell’11,94%, ovvero n. 633 alunni su una popolazione complessiva di alunni di Scuola primaria pari a 5.299 alunni. Per le Scuole Secondarie di 1° grado: la percentuale degli alunni della Scuola secondaria di 1° grado con classi a tempo prolungato che usufruiscono del servizio di refezione scolastica è del 4,38%, ovvero 150 alunni su una popolazione complessiva di alunni di Scuola Secondaria di 1° grado pari a n. 3.424. Per quest’ultimo grado di Scuola, c’è stata una considerevole contrazione del numero di alunni fruitori del servizio di refezione scolastica. In particolare, si segnala che per la Scuola secondaria di 1° grado “G. Salvemini” dell’Istituto Comprensivo “Imbriani-Salvemini”, dall’anno scolastico 2015/2016 gli alunni non hanno più usufruito del servizio di refezione scolastica per mancata richiesta del servizio da parte delle famiglie, per cui presso la predetta Scuola “Salvemini” non è più erogato il servizio di refezione scolastica, già da tempo».

«La Circolare del Miur Registro Ufficiale 0000348 dello scorso 3 marzo, inoltre, prevede la possibilità del “pasto domestico” e, quindi, la possibilità di poter portare il pasto da casa. In questo modo le Scuole possono continuare a mantenere i corsi a tempo pieno o prolungato con l’unica variante che il pasto sarà domestico anziché erogato dal servizio di refezione. Risulta che in alcuni istituti scolastici è stata avviata una sperimentazione dell’utilizzo del “pasto domestico”, limitatamente al periodo antecedente l’avvio del servizio. Questa è la realtà dei fatti, che va raccontata con molta semplicità e tranquillità senza alcun allarmismo, su tematiche che meriterebbero un approccio più responsabile e serio poiché toccano la vita delle famiglie.