Una proposta di legge che prevede l’obbligo vaccinale è stata presentata da un folto gruppo di consiglieri regionali della Puglia, i quali hanno chiesto che venga discussa in aula nella prossima seduta. Lo scopo della proposta pugliese è introdurre un sistema di controllo sull’obbligo vaccinale vietando l’accesso alle strutture che offrono servizi educativi, pubblici e privati per i minorenni che non hanno adempiuto agli obblighi, fatti salvi i casi di esenzione per accertati pericoli concreti per la salute.

La proposta di legge valorizza le vaccinazioni come fondamentale intervento di sanità pubblica, rappresentando – secondo i proponenti – un presidio preventivo per la salute dei minori. «Il sistema delle vaccinazioni ha consentito negli ultimi decenni una rilevante diminuzione del numero di patologie gravi, della mortalità dei minori vaccinati e delle forme di disabilità infantile. Nel valorizzare tali pratiche frutto – rimarcano i proponenti – di evidenze scientifiche, sottoposte reiteratamente al processo di conferma, il progetto legislativo mira a rendere cogente ciò che dalla normativa vigente è previsto come obbligatorio». Sulla base di questi motivi la proposta di legge introduce un sistema di controllo sull’obbligo vaccinale, utilizzando il criterio dell’accesso ai luoghi, pervenendo al superiore interesse generale della tutela della salute del minore e delle persone che vi entrano in contatto.

La discussione nella prossima seduta del consiglio regionale è stata chiesta da tutti i consiglieri regionali proponenti: Fabiano Amati, Ernesto Abaterusso, Sergio Blasi (tutti del Pd) e Sabino Zinni (Emiliano Sindaco di Puglia), con i colleghi che hanno sottoscritto successivamente la proposta: Domenico Damascelli, Andrea Caroppo, Francesca Franzoso e Nino Marmo (Forza Italia), Michele Mazzarano, Donato Pentassuglia, Ruggiero Mennea, Marco Lacarra e Paolo Campo (tutti del Pd) e Napoleone Cera (Popolari).