“Stupore, riflessione collettiva, immersività”. Così il direttore artistico del Festival Riccardo Carbutti descrive la XX edizione del Festival “Castel dei Mondi”. Non un grande evento isolato ma un brulicare di manifestazioni, non un corpo estraneo calato dall’alto ma un dialogo con la città e tra gli operatori culturali, questa è la sfida lanciata in quest’occasione da Castel dei Mondi.

Una kermesse in cui diverse fasce di pubblico, dagli adulti alle generazioni più giovani, dagli amanti del teatro al pubblico generico, si incontrano e si mettono in gioco.

La scommessa è quella di attrarre e sorprendere, in una sinfonia di eventi culturali, per fare della città un unico grande evento diffuso, facile da cogliere nelle sue diverse declinazioni. Una festa composita, fatta di sfaccettature, di spettacolazioni urbane dalle dimensioni naturali, e soprattutto di volti umani.

E poi i luoghi. Un teatrotenda da quattrocento posti a sedere nella piazza principale della città (Catuma), più altri undici spazi disseminati nel centro storico e nelle periferie, a dare concretezza a tale visione sinfonica.

«La scommessa sta nel riuscire ad attrarre e a sorprendere – afferma l’assessore alla Cultura Luigi del Giudice – affrancandosi dalla dittatura del grande evento isolato, per fare invece della città stessa un grande evento diffuso, facile da cogliere nelle sue diverse declinazioni».

Diversificata la proposta di contenuti e interpreti: la scena internazionale, il focus sulla produzione pugliese, i laboratori, la scena musicale indipendente nella sezione OFF, l’ospitalità di compagnie della scena nazionale, letture collettive, conversazioni e presentazione di libri.

Un segnale forte, per affermare che anche se la stagione estiva volge ormai al termine, la grande determinazione a fare sistema attraverso la cultura e la condivisione resta una delle chiavi di lettura di una città, di un popolo, di una regione.