Nel corso del 2016, secondo le ultime previsioni dello Smi (Settore Moda Italia), il comparto tessile italiano dovrebbe registrare un aumento di fatturato pari all’1% rispetto allo scorso anno, per un valore di circa 53 miliardi di euro. Nonostante la lunga crisi gravi ancora pesantemente sulla crescita del Bel Paese, di anno in anno il settore della moda riesce a confermarsi tra le colonne portanti dell’economia nazionale.

Tra i tanti giovani desiderosi di tentare la lunga ma affascinante scalata nel mondo dell’abbigliamento bisogna annoverare anche l’andriese Vincenzo Civita, in arte Johnny Valter Vi. Dopo aver conseguito il diploma da ragioniere, il 23enne federiciano ha frequentato il prestigioso Istituto Marangoni di Milano, dove ha completato il suo percorso di studi nello scorso mese di giugno. «Oggi posso affermare – ci ha confidato l’artista pugliese – che è stato un percorso tortuoso, impegnativo ma molto soddisfacente. Senza questo periodo di formazione, tra alti e bassi, non sarei mai arrivato ad avere un personale equilibrio artistico e stilistico. Inoltre, non sarei riuscito a rafforzare e a motivare sempre più una passione nata in famiglia, grazie al lavoro di mio padre (imprenditore nel campo dell’intimo, ndr), che mi ha permesso di sperimentare la mia creatività e di vivere tra tessuti, colori, schede tecniche e stampe sin dalla più tenera età». Nel 2014, a soli 21 anni, Johnny ha lanciato il suo marchio con un evento (I think like Johnny Valter Vi) organizzato nel Chiostro di San Francesco. Il progetto è poi cresciuto negli anni, fino ad arrivare alla recente presentazione della collezione Spring Summer 2017 presso il Fashion Show dell’Istituto Marangoni. «Scelsi il nome Johnny Valter Vi – ha spiegato Vincenzo – perché mi sembrava l’incastro perfetto di tre nomi, eleganti ma allo stesso tempo ironici e simpatici. Ricordo tutto del giorno di quella sfilata, dai preparativi al grande affetto ricevuto dalla gente. E’ stata una tappa utile per il mio perfezionamento ed ho avuto modo di mettermi alla prova. Oggi, la mia idea creativa risulta sicuramente mutata rispetto a quella di due anni fa, ma quel 9 settembre  rimane indelebile nella mia memoria».

L’eclettica cantautrice statunitense Lady Gaga ha affermato di “voler cambiare il mondo, una paillette alla volta”, la stilista Rachel Zoe crede che l’abito sia “la maniera di dire chi sei senza dover parlare”, mentre il giornalista emiliano Leo Longanesi riteneva che “esiste solo una moda: la giovinezza”. Vincenzo, interrogato sulle emozioni che lo supportano nella propria attività creativa, ha dichiarato che «il suo augurio rimane sempre quello di riuscire a trasmettere agli altri il senso emotivo ed estetico di una collezione. Non dimenticherò mai le parole del direttore creativo dell’ufficio stile uomo di una nota azienda, quando mi invitò ad usare sempre la testa in questo settore, senza lasciarmi trascinare inesorabilmente dalle tendenze. La moda va al di là della tendenza. E’ difficile negare che i processi stilistici seguano il gusto estetico del momento, ma vengono contaminati di creatività, di cultura, di arte, di storia del costume e soprattutto di sentimenti, che superano la banale tendenza. Per ciò che mi riguarda, mi piace l’idea di riversare nelle mie passioni tutto me stesso. Al contrario di quanto si possa pensare, tuttavia, la mia vena creativa trova terreno fertile nei momenti di malinconia e di nostalgia, più che nelle situazioni felici. Le lacrime agli occhi, spesso, sono il trampolino di lancio della mia fantasia».

Il giovane designer ha lasciato la Puglia da ormai qualche anno ed attualmente, terminati gli studi nel capoluogo lombardo, immagina il suo futuro prossimo ancora lontano dalla propria terra, affinché possa continuare a conquistare nuovi traguardi professionali. «La mia priorità – ha concluso lui – rimane quella di continuare a crescere artisticamente e, fortunatamente, ci sono aziende pronte a darmi questa opportunità. La gavetta è fondamentale nel mondo della moda, come spesso accade nella vita. Il mio sogno è quello di non perdere mai l’immaginazione e l’ispirazione, in maniera tale da poter continuare a trasmettere emozioni attraverso le mie creazioni».