Anche la seduta di ieri del consiglio comunale di Andria ha assunto toni incandescenti nella discussione sul punto del bilancio consolidato. Che alla fine è stato approvato con diciassette voti su diciannove della maggioranza di centrodestra, la non partecipazione al voto del centrosinistra e l’assenza dei consiglieri pentastellati. Ad opporsi sul bilancio consolidato sono stati i consiglieri Di Pilato e Nespoli: entrambi nella dichiarazione di voto hanno denunciato la mancanza di condivisione degli atti. E, facendo riferimento ai rilievi elevati dagli ispettori del Ministero delle Finanze, hanno chiesto che si discuta di come affrontare questioni dirimenti come l’andamento delle varie partecipate dell’ente.

Molte partecipate registrano grosse perdite: alcune sono obbligatorie come l’autorità di bacino, altre no. Ma bisogna assumere decisioni, ha detto il consigliere Nespoli, su società come il Patto Nord Barese Ofantino e la Multiservizi. Quest’ultima individuata dal MEF come un grosso peso sulle casse comunali. Mentre si tolgono servizi ai cittadini, ha ribadito Nespoli, bisogna capire a cosa serva spendere soldi per le partecipate. Ma capire è impossibile, gli ha fatto eco la consigliere Di Pilato perchè manca il coinvolgimento nelle scelte che si compiono e ancor più su quelle che si stanno per compiere e relative il piano di rientro da presentare al ministero entro il 27 novembre. Gli uffici sono in totale confusione hanno affermato dal centrosinistra. Visione confermata anche dalla maggioranza che attraverso le parole del consigliere Marmo ha infilato numerose stoccate al sindaco Giorgino: contestato ancora una volta lo sciogliemento del rapporto con i dirigenti Piscitelli e Fornelli. Una parte della maggioranza continua a ritenere che Giorgino li abbia silurati per non aver risposto alle sollecitazioni date del Sindaco mentre il primo cittadino si è affannato a ribadire ancora una volta che lo scioglimento del rapporto è diretta conseguenza dell’approvazione del predissesto.

Operando un distinguo rispetto alla posizione dei consiglieri forzisti astenuti, la restante parte di Forza Italia ha seguito la linea tracciata da Marmo con cui si chiede di prendere decisioni sulla Multiservice per esempio: la municipalizzata deve, tramite i suoi dirigenti, fornire un piano industriale di rilancio che ottimizzi le sue economie oggi per l’80% dedicate al pagamento degli stipendi. Non deve ridurre il personale e tanto meno essere dismessa: deve performare. Come il Patto Nord Barese Ofantino: è l’amministrazione che non lo fa funzionare, non è inutile come lo si vuole descrivere ha ribadito Marmo che ha comunicato il voto a favore della delibera sul bilancio consolidato perchè nulla ha a che vedere con le decisioni da assumere su come affrontare il predissesto. Decisamente unito invece il centrodestra nel rispedire al mittente la proposta dei consiglieri Cinque Stelle di far cadere l’amministrazione con le dimissioni contestuali di 17 consiglieri: «Sono solo spot elettorali – dicono dal centrodestra – I cinque stelle non discutono, non partecipano alle votazioni, non fanno proposte ma solo video sui social».

In precedenza erano state approvate due proposte di deliberazione, sempre a maggioranza, con permessi di costruire in deroga agli strumenti urbanistici per due strutture destiate a “Canili-Rifugio” sia in Contrada Martinelli che in Contrada “Guardiola-San Lizio”. Via libera, sempre a maggioranza, anche ad un debito fuori bilancio per una sentenza della Corte di Appello di Bari per le indennità di esproprio rispetto alla realizzazione dell’area mercatale di via Bisceglie.