Sarà esaminato dai Carabinieri del RIS, il Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma, il coltello utilizzato per uccidere Vincenza Angrisano, la 42enne massacrata dal marito Luigi Leonetti, di 51 anni, il pomeriggio del 23 novembre scorso, nella loro casa coniugale.

L’arma verrà sottoposta ad accertamenti tecnici, così come il resto del materiale sequestrato dagli inquirenti subito dopo il delitto, nell’abitazione, che si trova a ridosso della Strada Provinciale 2, a circa tre chilometri dall’abitato di Andria.

Il coltello, ancora sporco di sangue, venne fatto trovare dall’assassino all’interno dell’appartamento ai primi soccorritori accorsi sul posto. Era stato lui stesso a chiedere l’intervento del 118, telefonando agli operatori sanitari, ai quali aveva subito confessato di aver accoltellato la donna. L’uomo venne arrestato dai Carabinieri e poi condotto nel carcere di Lucera.

All’origine del terribile gesto, in base a quanto emerso dalle indagini, la turbolenta situazione vissuta dalla coppia. Negli ultimi tempi i rapporti tra marito e moglie si erano incrinati. In particolare, secondo quanto dichiarato da Leonetti in sede di interrogatorio, la 42enne aveva già manifestato al coniuge la volontà di interrompere la relazione e di andare via di casa.

Da quel momento sarebbero iniziati una serie di litigi tra i due, sfociati, circa una settimana prima dell’omicidio, anche in un’aggressione nei confronti della donna, che si era anche presentata al Pronto Soccorso dell’ospedale di Andria, dopo essere stata schiaffeggiata dal marito. Una violenza confessata dalla vittima anche ad una sua conoscente in un messaggio vocale.

Pochi giorni dopo, l’efferato delitto: la donna venne raggiunta da diverse coltellate all’addome e al torace. In casa erano presenti anche i figli della coppia, due bambini di 6 e 12 anni.