«Nonostante ordini del giorno, interrogazioni in aula, istanze di convocazione capigruppo, proteste, cortei, verbali motivati di dissenso da parte degli istituti di circolo, l’Amministrazione approva in Giunta la propria controproposta di dimensionamento scolastico rispetto a quella (più condivisibile) della regione, senza attuare nessun tipo di confronto con la comunità scolastica e senza dare ascolto alle esigenze del territorio». A parlare è la capogruppo di Forza Italia Donatella Fracchiolla che torna sull’approvazione del piano di dimensionamento scolastico appena approvato dall’amministrazione comunale.
«A questa amministrazione va infatti obiettato che “condivisione e confronto” sono cose ben diverse dall’organizzare incontri a ridosso della scadenza, in occasione dei quali si comunicano decisioni già prese e considerate irrevocabili. Se si accetta bene, altrimenti si fa spallucce e si indica la porta – spiega Fracchiolla – “Attenzione al territorio” non significa attenzione al territorio vicino per parentela e affinità. “Fare gli interessi della scuola” non significa fare gli interessi di una scuola in particolare a discapito delle altre».
«Definire dei toni comprensibilmente concitati delle mamme durante una doverosa protesta non giustifica gli epiteti di “vastase e vaiasse”. Non lo consente a nessuno. Non ad un primo cittadino. Non ad un primo cittadino donna e mamma – dice ancora Fracchiolla – Ciò che si contesta più che il merito, che viene dopo, è il metodo. Un assessore che partecipa, firma e decide questioni che riguardano la scuola nella quale lavora come vice dirigente presenta dei profili di incompatibilità e inopportunità impossibili da giustificare».
«I pareri favorevoli degli altri dirigenti chiamati a raccolta trovano ragione nel fatto che tra loro c’è chi si avvantaggia dalla proposta, chi non viene toccato dalla proposta e chi è stato poi accontentato rispetto alla proposta. Alcuni di questi, dopo aver dato oggi parere favorevole, nei precedenti incontri, si erano espressi negativamente. Chi resta fuori non deve soccombere perché numericamente è rimasto solo. Quando si trattano temi come la scuola, la famiglia, i bambini, le ragioni anche solo di uno non hanno meno importanza degli altri, vanno ascoltate e se non accolte, vanno considerate per trovare una soluzione. Qui è mancata la volontà di trovare una soluzione! Ora la palla passa in regione e il sindaco Bruno fa Ponzio Pilato. Ma la protesta delle mamme non si fermerà qui e se la Regione boccerà la proposta del Comune, l’Amministrazione Bruno dovrà fare ammenda e prendere provvedimenti conseguenti, perché chi amministra la cosa pubblica deve metterci impegno, attenzione e serietà doppia rispetto a chiunque altro e chi sbaglia deve darne conto».