Dichiarazione del Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati:

“Il ritardo per la costruzione del nuovo ospedale di Andria si accumula e allo stato non sappiamo su quale fonte di finanziamento il Governo regionale intenda fare affidamento, per coprire gli extra costi stimati in 150milioni di euro. Capire da quale fonte di finanziamento si attingeranno le risorse, serve a capire anche la tempistica di realizzazione dell’opera, perché ogni fonte di finanziamento ha la sua scadenza.

“È in corso una modifica sensibile del progetto, per motivi non del tutto spiegati, perché dal deposito del progetto a oggi non risulta mutata la normativa di riferimento sulle questioni clinico-gestionali degli ospedali.

“Osservo il ricorso a procedure abbastanza fantasiose, per esempio l’approvazione della variante urbanistica senza le modifiche progettuali richieste dalla Regione, sempre in attesa – comunque – di una nuova valutazione clinico-gestionale.

“Da oltre due anni ci occupiamo della questione in Commissione, ricevendo ampie rassicurazioni su un andamento spedito promesso e mai mantenuto, e oggi ci ritroviamo a registrare la necessità di retrocedere nelle fasi del procedimento; in questo senso basti pensare che il finanziamento aggiuntivo – a dire dell’assessore Palese – doveva essere stato deliberato sin da luglio scorso e a valere sui FESR. Nulla di tutto questo è accaduto.

“Sono molto rammaricato, perché non riusciamo probabilmente a far capire l’estrema necessità di questo ospedale, adottato dalla Giunta Vendola sin dal Piano di edilizia ospedaliera del 2012 e oggi, purtroppo, ancora nella fase dell’elaborazione e lavorazione cartacea.

“Sono molto contento di osservare un movimento di prese di posizione e indignazione che stanno via via emergendo, rispettivamente, dalla Giunta comunale e da comitati spontanei di cittadini, perché questa forma di partecipazione può generare un utile scossone a carico di chiunque si adagi o nasconda la cifra degli inadempimenti dietro un fiume di parole.”