Un pranzo di lavoro alla Terrazza Caffarelli. Per fare colpo sugli interlocutori grazie alla vista strepitosa sulle cupole della Città eterna e un boccone di ravioli ripieni di burrata di Andria. Da un lato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Dall’altro i rappresentanti del Bureau International des Exposition. Con loro il primo testimonial della campagna, l’attore Pierfrancesco Favino, e i rappresentanti delle aziende coinvolte nel progetto, tra le altre Adr e Acea, oltre alla Camera di Commercio.

Questa la prima sosta della settimana nella Capitale dei quattro ispettori del Bie, sbarcati a Roma ieri sera ed oggi arrivati in Campidoglio, insieme al segretario del Bureau Dimitri Kerkenses, per partecipare al tavolo di lavoro sul progetto capitolino. Non sarà decisiva, come ha spiegato il presidente del comitato promotore Gianpaolo Massolo.

Ma la tappa di oggi è comunque importante per poter accedere alla fase finale, forti delle carte in regola del dossier. E Roma, oggi, le ha giocate davvero tutte le sue carte: Gualtieri ha portato gli ispettori, Albina Assis Africano, Rolando Ruiz Rosas, Per Sjonel, Anca Anghel, la componente del segretariato Pauline Santoni e il coordinatore della comunicazione, Ronald Cullens, in visita ai Musei Capitolini. Poi proprio sulla terrazza Caffarelli, dove, parole testuali, “gli ispettori sono rimasti senza fiato”.

Basteranno “un progetto valido” e la vista a impressionarli? In caso contrario è già pronto il Piano B: il panorama dal pallone aerostatico, dove domani saliranno i commissari. Lì, a decine di metri di altezza, grazie a visori dotati di realtà aumentata, potranno ammirare l’area del sito di Expo di Tor Vergata esattamente come sarà una volta realizzati i padiglioni dell’Esposizione del 2030.