«C’è una bella canzone di Enrico Ruggeri che dice: IL FUTURO E’ UN’IPOTESI. Mentre il nuovo ospedale di Andria deve essere una CERTEZZA, altro che ipotesi. Anche perché, voglio ribadire per l’ennesima volta, sarà solo ubicato ad Andria, ma di fatto sarà il nuovo ospedale della BAT che servirà un bacino di almeno 400mila persone. Un territorio, è bene ricordarlo, che sul piano dei tagli ospedalieri ha pagato un prezzo altissimo con la chiusura di ben quattro ospedali (Trani, Canosa, Minervino e Spinazzola).

Questa mattina, apprendo dalla tv e dai giornali, che ieri ad Andria c’è stato un incontro al quale ha partecipato anche l’assessore alla Sanità, Rocco Palese. Questo tipo di iniziative vanno benissimo, si ascolta il territorio, ma si trovano soluzione concrete. Sentire dire da Palese che gli altri 150 milioni che servono per la realizzazione ‘SARANNO’ trovati non è per nulla rassicurante. Perché di ‘futuristi’ nella BAT ne abbiamo visti passare tanti: è almeno da 10 anni che si parla del nuovo ospedale con tutti gli assessori che si sono avvicendati alla Sanità con il presidente Vendola e ora Palese è solo uno che si aggiunge, ma di fatto non vi è nulla di concreto.

Per questo il mio auspicio è che la prossima volta che si parla dell’ospedale di Andria lo si faccia SOLO quando i fondi in più per la realizzazione sono stati reperiti e messi a disposizione, nel frattempo sarebbe utile far rientrare Trani e Canosa fra le ‘zone carenti’ in modo che si possano tenere aperti i punti di primo intervento, cos? come sarebbe utile riequilibrare il riparto dei fondi regionali per sanità fra le varie province, cos? come sarebbe opportuno quello dei posti letto.

Essere “piccole” non significa essere penalizzate sul piano della sanità.”