«Fuori da un incubo». Michele Ieva, 24enne andriese, ha finalmente battuto il covid-19 dopo 44 lunghi giorni di isolamento fatti di solitudine, pazienza, sofferenza, ma tanta forza di volontà, quella stessa forza che lo ha contraddistinto sino ad oggi nella vita così come sui campi di gioco (lo scorso anno ha militato in Promozione con la maglia del Canosa Calcio).
«Dopo 44 giorni sono risultato finalmente NEGATIVO ai test per il Covid-19 – scrive Michele in un lungo messaggio sui social -. 44 giorni lunghissimi, durissimi e massacranti a livello mentale, ma giorni nei quali abbiamo pensato tanto, giorni che ci hanno aiutato a capire molte cose».
Per Michele fondamentale è stato il supporto dei suoi cari partendo dalla famiglia, sino ad arrivare ai suoi amici. «Per questo mi va di ringraziare tutta la mia famiglia, che tanto ha sofferto e che tanto mi ha sostenuto. E che non vedevo l’ora di abbracciare. GRAZIE! È d’obbligo ringraziare i miei 5 fratelli, che con me e come me hanno vissuto questa terribile esperienza. Ringrazio anche tutte le loro famiglie, sempre pronte a una parola di conforto, e che non ci hanno mai fatto mancare nulla. GRAZIE! Un grazie a tutti i VERI AMICI, quelli che c’erano sempre quando la carta igienica finiva, quando l’acqua scarseggiava. Quelli che quando avevano due minuti liberi, venivano a sostenerci e a confortarci. Non ci siamo mai sentiti soli! GRAZIE!».
Michele, insieme ad altri suoi 5 amici, ha contratto il virus durante la vacanza estiva a Malta. Ed ecco un passaggio importante. I sei giovani andriesi (tra cui lo stesso Michele) appena tornati in Italia hanno effettuato il tampone, risultando positivi al Covid-19. Appena accertata la positività i ragazzi, in accordo con la Asl Bat, sono andati subito in isolamento in una residenza in campagna per non rischiare di mettere in pericolo la salute di parenti, amici e conoscenti. Qualcuno, nonostante ciò, ha puntato il dito contro di loro. Ed ecco la stoccata di Michele:
«Grazie anche a tutti voi che avete puntato il dito contro noi e le nostre famiglie, i nostri amici, voi che avete giudicato senza conoscere, raccontato senza sapere, voi che non avete nemmeno per sbaglio chiesto “Come state?”. GRAZIE perché ci avete fatto capire su chi possiamo contare!».
La vacanza a Malta, infatti, è stata programma sin dal mese di gennaio, due mesi prima della pandemia. I ragazzi, come tutti, non potevano sapere cosa sarebbe accaduto di lì a poco in Italia e nel mondo. Impossibile per loro, dunque, poter annullare il viaggio o cambiare la destinazione. L’unica alternativa sarebbe stata quella di perdere quanto speso, scelta a sua volta non semplice per dei giovani ragazzi, molti senza lavoro. In più Malta, in riferimento alla data di partenza della vacanza, non era ancora stata dichiarata come zona a rischio. Dunque ecco la scelta di assumersi le responsabilità dei rischi, e la maturità di non lasciare nulla al caso: tampone appena tornati e l’isolamento lontano dalla città.
Attualmente nella residenza di campagna ci sono ancora altri due ragazzi positivi al covid-19 che attendono la negativizzazione. Altri tre sono guariti da qualche settimana.
«Da questa esperienza – ha concluso Michele – si esce cambiati, trasformati fisicamente e mentalmente, si esce con qualche consapevolezza in più e qualche dubbio in meno.
Sono fuori da un incubo…e non vedo l’ora di tornare alla vita normale!».