Il Comune di Andria esercita il suo diritto di recesso dall’Agenzia per l’occupazione e lo sviluppo dell’Area Nord Barese Ofantina, la società che ha programatto ed attuato il cosiddetto Patto Territoriale. Una società nella quale il Comune di Andria è socio sin dall’inizio di questa esperienza con un capitale sociale che era pari al 17,12% prima che iniziassero i recessi di diversi comuni. Avevano già completato l’iter di uscita dall’Agenzia, infatti, i Comuni di San Ferdinando, Trinitapoli, Canosa, Trani e Bisceglie.

Lunga la cronistoria e le motivazioni addotte per l’uscita anche della Città di Andria. Tra i motivi più importanti contenuti nella delibera del Commissario Straordinario Gaetano Tufariello, c’è che «pur riconoscendo all’agenzia il ruolo ricoperto rispetto alle attività di accesso ai finanziamenti europei, nazionali e regionali – si legge – l’ente nell’ottica di una efficiente ed efficace razionalizzazione della spesa anche in ragione della situazione di predissesto finanziario in cui versa, ha ritenuto di raggiungere tali finalità con modalità diverse, più snelle e funzionali alle esigenze dell’amministrazione».

Una decisione nata anche dalla non adesione della Regione all’Agenzia oltre che il non avvio di un progetto di ristrutturazione e rilancio della società partecipata come richiesto dall’ente socio. Ora sarà importante comprendere cosa accadrà all’agenzia in cui le partecipazioni dei comuni della sesta provincia pugliese sono ormai ridotte al lumicino.