In viale Crispi ma anche a sera in via Duca d’Aosta, si è giocata ad Andria una doppia partita: da un lato i fischi e le contestazioni proseguite sino a tarda sera durante quella che doveva esser l’inaugurazione del primo comitato elettorale della Lega, e dall’altro i selfie e le poche parole pronunciate da Matteo Salvini giunto in città nel pomeriggio.

“Siamo tutti anti fascisti” ma anche “Leghista terrone vergogna della regione”. Sono stati alcuni degli slogan urlati dai contestatori con un laconico coro più volte intonato “buffone, buffone”. Poche le parole pronunciate dal leader della Lega che dopo aver presentato il candidato Sindaco ad Andria, Antonio Scamarcio, ha prima attaccato il Governo e poi anche i contestatori in un intervento durato pochi minuti: “Grazie anche ai quattro figli di papà dei centri sociali, mi state simpatici e lavoriamo anche per il vostro futuro”, ha detto.

Dopo viale Crispi il passaggio a sera in via Duca d’Aosta dove un altro gruppo di contestatori ha atteso il leader della Lega Salvini esponendo cartelli e intonando diversi cori. Accadde lo stesso anche il 22 ottobre del 2016 quando lo stesso Salvini giunse ad Andria ospite di un evento politico all’interno di Officina San Domenico e furono diversi i contestatori anche in quella occasione.