Passarci al di sotto diventa sempre più inquietante. Provare per credere. Era l’ormai lontano 16 agosto del 2017, quasi tre anni fa, quando ci siamo occupati per la prima volta della pericolosità di un ponte che attraversa Andria sulla SP2 e che quotidianamente viene utilizzato da moltissimi mezzi pesanti e non solo. Sulla vicenda ci siamo tornati più volte ma praticamente nulla è stato fatto dalla Provincia di Barletta Andria Trani proprietaria dell’arteria stradale e dunque della manutenzione dei ponti. In quasi tre anni, però, una cosa è stata fatta ma dal Comune di Andria: qualche giorno dopo quella denuncia, infatti, arrivò la chiusura mai revocata sia della strada che passa al di sotto del ponte di Contrada Coppe che, parzialmente proprio al di sotto del ponte al km 45. I sopralluoghi effettuati dalla Polizia Locale di Andria assieme ai tecnici del comune, consigliarono già allora di prendere dei provvedimenti vista la pericolosità di quelle strutture datate oltre 50 anni e praticamente mai sottoposte a manutenzione.

Da allora però null’altro è cambiato. Su quei ponti continuano a transitare migliaia di veicoli e mezzi pesanti al giorno mentre il degrado diventa sempre più evidente sia nelle strutture portanti che al di sotto. Ferri completamente all’esterno delle campate ma anche dei pilastri di sostegno. Cemento sgretolato in più punti e colonne portanti che si stanno sfaldando al di sotto.

Il ponte del km45 è lungo circa 300 metri e passa al di sopra sia del canalone Ciappetta Camaggio, che di una strada di campagna altamente trafficata poichè all’interno di contrada Macchie di Rose. Proprio quella strada che attraversa nella parte sottostante il ponte in questione è l’ormai famosa Ciclovia della Trifora, uno dei percorsi ciclistici utilizzati spesso dagli amanti della bici o delle mountain bike. Un percorso realizzato proprio per permettere ai cicloturisti di godersi il panorama delle campagne sino a Castel del Monte senza l’assillo delle vetture ed a pieno contatto con la natura.

L’appello alla Provincia resta  lo stesso ormai da oltre due anni e mezzo: intervenire realmente prima che sia troppo tardi. L’appello al Comune di Andria, invece, è quello di intervenire nuovamente al di sotto di quei ponti dove ormai c’è una vera e propria discarica a cielo aperto. Una discarica che se possibile aggiunge ancor più drammaticità ad una storia che vorremmo davvero avesse un lieto fine.