Anche la Provincia della Bat si dota di uno strumento necessario per trovare soluzioni contro il lavoro nero e lo sfruttamento dei braccianti nelle campagne.

Si tratta della Sezione Territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità prevista nella legge del 29 ottobre del 2016, la 199, ribattezzata “anti-caporali”. Nell’articolo 8 del testo sulle disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo si prevedeva appunto la nascita delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità con sede presso la commissione provinciale integrazione salariale operai agricoli.

In Puglia già nelle province di Foggia, Brindisi, Lecce e Taranto era stata istituita la sezione territoriale di questo indispensabile strumento di legalità. Ieri mattina ha interessato anche la Provincia della Bat, dove si è insediata presso la sede provinciale Inps di Andria, la Sezione territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di qualità.

«Occorre adesso, andare oltre l’azione repressiva e di denuncia da parte dei lavoratori e del sindacato. Serve un salto di qualità per liberare definitivamente il settore agricolo da questa piaga, ridando dignità alle lavoratrici e ai lavoratori agricoli – dichiarano i segretari generali della Flai Cgil Bat Gaetano Riglietti, della Fai Cisl Bari e Bat Pasquale Fiore e della Uila Uil Bari e Bat Pietro Buongiorno».