Una processione fatta di passione e devozione. Un rito costruito nei secoli in una città molto religiosa. Una tradizione che si ripete ogni anno e che assume significati dal grande valore storico e devozionale. E’ la Processione dei Misteri del Venerdì Santo ad Andria, che ieri ha attraversato le vie della città con partenza da Piazza Porta la Barra dalla Chiesa del “Purgatorio” dove le diverse statue, antichissime, vengono conservate. Una partecipazione popolare molto ampia con le tre arciconfraternite, le diverse confraternite ed associazioni di volontariato, oltre ai fedeli di tutte le Parrocchie della città, in corteo per accompagnare le otto statue del primo settecento e rivivere la Passione di Gesù in tutti i suoi momenti.

Gesù nell’orto, Gesù alla colonna, Gesù alla canna, Gesù caricato della Croce, Gesù Crocifisso, Gesù Morto, l’Addolorata, vestita con un abito nero ricamato in oro, il gruppo ligneo delle Pie Donne. Il Vescovo di Andria, Mons. Luigi Mansi, tra le sue mani ha portato, come da tradizione, il simulacro contenente la Sacra Spina, reliquia della corona di spine che cinse il capo di Gesù e che nel 2016 e nel 2005, proprio durante il venerdì Santo in coincidenza con il giorno dell’Annunciazione e cioè il 25 marzo, ha ripetuto il prodigio.

Tutte le statue, come da tradizione, sono precedute dalle antichissime e pesantissime venti antiche croci di legno, dipinte a mano con le immagini del Cristo Crocifisso e i segni della passione. Le Croci sono portate in spalla dai cosiddetti “crociferi” appartenenti alla “Pia Associazione Crociferi” di Andria, costituita nel 1995. La croce lignea più antica è datata 1850, anche se si presume ve ne siano altre costruite in epoche ancora precedenti. Un rito che accomuna parrocchie, fedeli ed anche non devoti emozionati dalla tradizione e dal grande significato.