Il Consiglio Comunale di Andria ha approvato un ordine del giorno rispetto alla contrarietà assoluta per un nuovo impianto di discarica nel territorio cittadino. La richiesta alla Regione Puglia è quella di modificare la delibera, al centro di numerose accuse tra i diversi attori della vicenda, e far si che venga fugato ogni dubbio rispetto alla possibilità di utilizzare la ex cava dei Fratelli Acquaviva, nel frattempo divenuta della Daneco, quale discarica da riempire con migliaia di metri cubi di Rifiuti solidi urbani. L’ordine del giorno, emendato in una parte, è stato votato all’unanimità da maggioranza ed opposizione e presentato a firma di diversi consiglieri, tra cui l’intera Forza Italia, su proposta del consigliere Antonio Nespoli.

Dopo il via libera all’odg urgente, votato in apertura con ovvia discussione, la richiesta da parte, della consigliera Di Pilato, di anticipare il quarto punto all’ordine del giorno dedicato ad una variante allo strumento urbanistico per la realizzazione dell’ampliamento dì un insediamento produttivo sulla S.P. 1 “Andria-Trani”. Via libera all’anticipo con parte della maggioranza a votar contro ed un solo voto di distacco per l’ok all’immediata discussione. A questo punto, però, parte della maggioranza ha scelto di uscire dall’aula in segno di protesta per la decisione facendo saltare, difatto, il numero legale e chiudendo attorno alle 22,30 l’assise.

A saltare praticamente, oltre a questa delibera, anche gli altri due regolamenti tra cui sia quello dell’accesso alla ZTL del centro storico e sia l’istituzione del distretto urbano del commercio di Andria. Due regolamenti già rinviati nei passati consigli comunali e di cui si dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, tornare a parlare nella prossima seduta assieme alla variante urbanistica.