«Sulle prime ho pensato a uno scherzo» dice Lino Banfi al “Corriere della sera” parlando della sua nomina alla commissione italiana per l’Unesco. Il comico racconta: «Nell’incontro al ministero, Alberto Bonisoli mi ha detto solo che si trattava di una carica istituzionale all’Unesco, senza entrare nei particolari». Subito il ministro dei Beni culturali lo ha portato all’evento M5s su reddito e quota 100 dove la sua nomina e’ stata annunciata da Di Maio. Del leader M5S Banfi ricorda: «Lo avevo visto al festival di Venezia e mi aveva detto “interrogami pure, conosco tutti i tuoi film a memoria”. Poi, per i miei 82 anni, mi ha portato un mazzolin di fiori nella mia orecchietteria. Questo ragazzo mi ha commosso dicendomi “non me ne frega niente per chi voti, mi stai simpatico e ti voglio bene”».

Alle polemiche suscitate dalla sua designazione Banfi replica: «Non sono laureato, ma il teatro è cultura. Al ministro ho posto solo una conditio sine qua non. Gli ho chiesto se c’è l’obbligo dell’inglese perché non lo so parlare. Ho solo una laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione, ma non so se basta. Io sono contento e sto facendo full immersion da ore per capire bene cosa fa l’Unesco» afferma ancora Banfi.