E’ la delibera numero 131 approvata venerdì scorso dalla Giunta Comunale di Andria a riaprire polemiche e preoccupazioni in città rispetto ai servizi a domanda individuale nell’epoca del pre-dissesto o piano di riequilibrio che dir si voglia. In questo caso si parla delle rette per l’accesso all’Asilo Comunale “Gabelli”, rette che in quella delibera approvata dalla Giunta vedono in diverse fasce il raddoppio secco delle somme. In pratica aldilà della fascia A quella cioè totalmente esente su segnalazione del Servizio Socio Sanitario dell’ente, nelle altre sei fasce di reddito si va dai 50€ mensili sino ai 170€ mensili per la fascia G e cioè quella con più di 16mila euro di reddito.

Sino al mese di settembre, in realtà, erano in vigore però le tariffe riapprovate a marzo scorso e cioè, le rette andavano, oltre la fascia di esenzione totale, dai 20€ agli 80€. La comunicazione è arrivata proprio alla ripresa delle attività in questa settimana e la preoccupazione nei genitori è altissima. Le circa 60 famiglie, con i 60 piccoli iscritti all’Asilo Comunale, infatti, dovranno ora decidere in sostanza se mantenere l’iscrizione o portar via i propri bambini con inevitabili ripercussioni anche sulla fase educativa e di inserimento dei piccoli stessi. In più c’è da aggiungere a questi costi l’eventuale mensa, ad ora ancora non partita, ma che dall’ente assicurano partirà al più presto. Dalla tariffa unica approvata con un’altra delibera di settembre scorso sempre dalla Giunta, si passa infatti ad una tariffa variabile per fasce di reddito. Aldilà dell’esenzione si va da 1,20€ per la fascia B (da 0 a 1000euro di reddito), sino alla fascia G con 5,90€ a pasto. In sostanza, conti alla mano, per una famiglia che supera i 16mila euro di reddito ci sarà una spesa di circa 290euro mensili.

Domani è stata convocata nella struttura di corso Europa Unita, dopo l’insistenza di diversi genitori, una riunione tra l’ente ed una rappresentanza proprio di genitori i cui figli sono iscritti presso l’Asilo Comunale, per discutere del provvedimento adottato venerdì scorso e che sarebbe immediatamente eseguibile. C’è anche da comprendere la questione mensa che, pur stralciata dal più complessivo bando per le scuole cittadine, resta ancora al palo proprio per l’incertezza dei numeri e delle ipotetiche iscrizioni che potrebbero anche calare. Difatti diversi genitori avrebbero già espresso la volontà di non continuare a portare i propri figli all’interno della struttura.