«Senza rammarico e senza alcuna sorpresa prendo atto che il confronto politico, ancora una volta, si traduce in attacchi personali e falsità che poco hanno a che vedere con le logiche interne a un partito serio. Per rispetto della mia storia personale e politica, a tutti nota, non posso che riferire la verità dei fatti in merito a quanto dichiarato da Vitali. Non ho mai chiesto ne preteso di essere candidato, pur essendomi messo a disposizione del partito, come mio costume, perché impegnato a ricoprire un incarico di grande responsabilità, come Consigliere di Andria e capogruppo di Forza Italia in Regione». Inizia così la lunga nota di risposta all’On. Vitali del consigliere regionale di Forza Italia Nino Marmo.

«Da lui stesso mi è pervenuta invece, il 22 dicembre, la richiesta di n. 5 certificati elettorali necessari per l’eventuale candidatura mia e di una donna. Non sono stato interpellato dal coordinatore relativamente alla designazione di un altro candidato per Andria. È ormai risaputo che le liste sono state compilate unicamente da un ristrettissimo gruppo di persone, che ha evidentemente adoperato quale unico criterio di valutazione il mero rapporto amicale o di sudditanza politica. E questo non riguarda solo Andria ma, purtroppo, la quasi totalità dei territori pugliesi, dove sono stati catapultati ignoti sconosciuti ed eterni nominati che nulla hanno portato in termini di voti.

Venendo all’irregolarità amministrativa contestatami, Vitali sa bene che essa rientra in una serie di atti di protesta portata avanti ormai da tempo dal sottoscritto e da altri esponenti del partito nei confronti di una gestione regionale di Forza Italia totalmente arrogante e distruttiva. In ogni caso, di tali “inadempienze” si era discusso in sede nazionale trovando un accordo con i vertici del partito. Accordo di cui lo stesso Vitali era a conoscenza e su cui nessuna contrarietà aveva espresso tanto da tenersi i certificati elettorali.

Se poi vogliamo dirla tutta, dal punto di vista finanziario abbiamo sempre sostenuto direttamente campagne elettorali, senza contribuzione di alcuno, e a nostre spese, sostenuto l’apertura e il mantenimento con altri dirigenti di sedi locali, campagne di comunicazione e manifestazioni politiche e culturali. Abbiamo speso soldi per il bene del partito nel territorio. Ma c’è anche un’altra verità: in caso di mia elezione in parlamento, in Consiglio Regionale sarebbe subentrata Rossella Piazzolla, nel frattempo transitata in altri lidi, determinando la perdita di un consigliere regionale a FI. Mi auguro che da ora in avanti si possa discutere di questioni politiche in maniera serena e costruttiva, che hanno a che fare con il futuro del nostro partito e con gli interesse dei cittadini, piuttosto che continuare ad alzare inutili polveroni, o accuse prive di fondamento, che poco interessano i pugliesi e gli elettori di Forza Italia».