«Con la sanità regionale ridotta allo stremo assistiamo anche all’ormai cronica carenza, nelle dotazioni organiche delle Asl pugliesi, di personale socio sanitario e specializzato, che pure rappresenta un supporto decisivo all’operato del personale infermieristico e medico nei nostri ospedali. Si tratta di figure individuate e riconosciute a suo tempo dalla Conferenza Stato-Regioni che demandò alle singole Regioni l’attività di formazione di questo personale».

Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo.

«Da diverso tempo – prosegue – la Puglia non incentiva più corsi di formazione professionalizzante per OSS e OSSS, che potrebbero essere promossi da Enti di formazione accreditati grazie al sostegno della Regione, come avviene in altre parti d’Italia. Anzi, accade di frequente che taluni soggetti extra regionali organizzino corsi di formazione la cui iscrizione ha dei costi esorbitanti. Nella maggior parte dei casi gli utenti di queste attività sono giovani pugliesi disoccupati, che devono recarsi fuori sede per studiare, oppure frequentare in Puglia presso strutture compiacenti e recarsi fuori regione per gli esami. Accade anche che la formazione di OSS e OSSS sia affidata talvolta a istituzioni scolastiche, che complicano ulteriormente il panorama, a danno della specifica e naturale attività della formazione professionale. In base all’attuale normativa regionale poi, non è raro il mancato riconoscimento del titolo conseguito fuori regione o in alcune scuole, con la conseguenza di un ulteriore penalizzazione degli utenti. Oltre al danno economico per gli Enti di Formazione della nostra Regione che potrebbero regolarmente organizzare dei corsi di formazione specifici per queste figure professionali. E’ il momento di mettere fine – conclude Marmo – a questo quadro d’insieme estremamente contraddittorio e confusionario. La Giunta vi ponga rimedio promuovendo subito, nell’ambito delle attività autofinanziate, l’avvio di corsi di formazione per OSS e OSSS esclusivamente da parte di Enti regionali regolarmente accreditati e di comprovata professionalità. E proceda a separare i processi di formazione professionale dall’ordinario percorso scolastico, evitando così di mescolare risorse e funzioni. Ne beneficerà la sanità pubblica e ne beneficeranno tanti giovani pugliesi in cerca di occupazione».