«Era il lontano 6 marzo 2012 quando vennero inaugurate, in pompa magna, sei Sale Operatorie e il nuovo Reparto di Rianimazione del “Bonomo” di Andria. I lavori di ristrutturazione, durati ben cinque anni, vennero progettati ed eseguiti per garantire una maggiore fruibilità e dignità al nosocomio andriese in attesa della realizzazione del nuovo Ospedale. Il trasferimento delle Sale Operatorie e del Reparto di Rianimazione, rispettivamente dal 6° e dal 3° piano, rese del tutto inutilizzati questi grandi spazi del Bonomo, tanto che la Giunta regionale e la Direzione Generale dell’ASL Bat si affrettarono ad annunciare un progetto di ristrutturazione di tali ambienti con l’obiettivo di destinarli ad alcuni Reparti ed Ambulatori in palese e progressiva difficoltà».

Nel giorno della visita del dott. Riuscitti Commissario Straordinario del Dipartimento Sanità della Regione Puglia, è Nino Marmo, consigliere di Forza Italia a ricordare come il “Bonomo” abbia bisogno di lavori importanti annunciati e mai realizzati. «Annuncio, manco a dirlo, – ricorda Marmo – poi ripetutamente ribadito ad intervalli regolari di tempo. Ebbene, da quel marzo del 2012 sono trascorsi inutilmente altri cinque anni, ma ad oggi non risulta approvato alcun progetto in tal senso, né si intravede un orizzonte della vicenda. Nel frattempo, alcuni reparti continuano ad essere allocati in spazi angusti e inidonei alle attività sanitarie, mentre taluni ambulatori versano in condizioni fisiche e tecnico logistiche di assoluta precarietà. Senza contare che lo stesso ospedale contiene un numero di posti letto di gran lunga inferiore a quelli che potrebbe e dovrebbe ospitare e che tale deficit è stimato attorno alle 50 unità».

«Ma c’è di più – conclude Marmo – la carenza di posti letto, nonostante la presenza di spazi atti a colmarla, comporta spesso il ricovero dei pazienti su barelle o letti di fortuna, piuttosto che il trasferimento in altri reparti, compatibilmente con le disponibilità e le capienze di questi ultimi. Una situazione a dir poco incresciosa che accresce i rischi e i disagi tanto per i degenti quanto per il personale medico e paramedico del nosocomio andriese. L’utenza è stufa, la misura è colma, ed ogni ulteriore perdita di tempo risulterebbe deleteria. Occorre mettere mano, presto e subito, a questi lavori indifferibili. Sventolare la bandiera di un nuovo ospedale non può essere lo stratagemma di qualcuno per coprire il saccheggio e l’abbandono del Bonomo!».