«L’accreditamento delle strutture regionali impegnate nella quotidiana battaglia contro le dipendenze – droga, alcol, gioco ed altre patologie – costituisce un fronte estremamente sensibile sotto il profilo sanitario, sociale e politico. Sì da non poter essere liquidato con un semplice e mero regolamento delle buone intenzioni».

Così Nino Marmo, a margine della riunione della Commissione Sanità sul tema specifico.

«Serve un approfondimento serio – continua Marmo – per la determinazione puntuale del fabbisogno di posti letto – frutto di un monitoraggio della domanda e dell’offerta – oltre che un indagine attenta sulla mobilità passiva fuori regione. Ma soprattutto bisognerà mettere mano ad una ridefinizione economica delle rette giornaliere, dal momento che la tariffa minima giornaliera corrisposta dalla Regione a tali strutture è pari a circa 35 euro per assistito. Se pensiamo che tale importo è superiore di appena qualche euro rispetto alla diaria attribuita agli immigrati, ci rendiamo conto dell’urgenza di riequilibrare tali rette, anche per dare un senso all’impegno di chi è sistematicamente in trincea contro le dipendenze che affliggono la nostra società. Questo sul piano della gestione del fenomeno, perché è evidente che senza un grande e condiviso progetto di prevenzione – che coinvolga le famiglie, la scuola, l’associazionismo laico e cattolico, il mondo del volontariato e dello sport – rischiamo di combattere una battaglia impari, destinata al fallimento. Se da un lato, infatti, si moltiplicano le occasioni ed i numeri relativi al consumo di stupefacenti e di alcol, dall’altro cresce il fenomeno delle ludopatie, con il gioco d’azzardo, le lotterie, le scommesse ed i grattaevinci in crescita esponenziale. Tale attività preventiva va peraltro implementata anche nei Sert e nelle carceri, allestendo equipe operative interne da sempre colpevolmente assenti. In definitiva la parola d’ordine rimane quella di non abbassare la guardia e di intensificare gli sforzi, anche economici. E’ questa la consegna – conclude Marmo – che la Commissione Sanità intende affidare al Governo regionale».