Continuano le proteste degli imprenditori, riuniti in un’assemblea pubblica a Trani, per la mancata realizzazione di una rotatoria sulla Strada Provinciale 1 “Andria-Trani”, piuttosto che un ponte che consenta la possibilità di evitare di arrivare fino a Trani o viceversa per poter raggiungere le proprie aziende quindi percorrere quattordici chilometri per raggiungere opifici che distano solo qualche chilometro dalle città, che prima si raggiungevano in qualche minuto.

In assemblea presenti Nicola Giorgino, Presidente della Provincia BAT e Francesco Spina Vice-Presidente della BAT. Oltre ai circa 40 rappresentanti delle imprese collocate sulla provinciale, presenti anche le organizzazioni di categoria, tra cui la più attiva è stata Unimpresa BAT. «Le istituzioni presenti nella sala gremita si sono sballottolati responsabilità che addirittura verrebbero a ricadere sulla vecchia Provincia di Bari ora Città Metropolitana», dice Savino Montaruli Presidente UniBat, due complanari realizzate ed operative che si stanno mostrando insufficienti al contenimento del traffico pesante anche a causa delle ridotte dimensioni e molto pericolose. «Da parte dei politici presenti in sala l’unica risposta giunta è stata la “speranza” che si possa ricercare finanziamenti per realizzare qualcosa già previsto in progetto, stranamente mai realizzato – ha detto ancora Montaruli – è impensabile che una progettualità attesa da trent’anni possa oggi manifestare tali disagi al punto da sollevare l’ira di centinaia di imprenditori oggi qui presenti. Una leggerezza imperdonabile, frutto di assoluta mancata considerazione delle imprese, che addirittura compromette quella stessa sicurezza che era alla base del progetto costato una miniera di soldi pubblici».

«Questa situazione è diventata una fortissima penalizzazione non solo per le imprese dei vari settori presenti sulla tratta stradale – dice ancora Montaruli – ma per l’intero territorio che rischia di nuovo oggi di vedere importanti aziende migrare verso altre aree produttive con gravissime ripercussioni per l’occupazione e per la nostra economia locale. Questo è un progetto beffa per le imprese – prosegue Montaruli – e non ha assolutamente alcun senso posto che i disagi che ne deriveranno saranno ben superiori a qualsiasi beneficio che non vediamo. Uno spreco di denaro pubblico ed un’opera indifendibile costata ben venticinque milioni di euro che andrà solo a peggiorare la situazione con alcuni chilometri da Andria verso Trani e viceversa che non saranno mai interessati da questi lavori di allargamento quindi anche una fortissima discriminazione. Aspettare lo stanziamento di altro denaro per la costruzione del ponte o di opere alternative sostitutive può significare l’illusione di qualcosa che non si avvererà mai o si avvererà fra altri trent’anni quando le aziende avranno già chiuso».