Profughi di origine Subsahariana a bordo di un barcone, Mar Mediterraneo Meridionale, 11 Settembre 2014. Nel corso dell'operazione 'Mare Nosrum' la Fregata Euro ha individuato e prestato soccorso a due barconi con 956 persone. ANSA/GIUSEPPE LAMI

I fenomeni dell’immigrazione ed accattonaggio sono gli ultimi temi trattati da Benedetto Miscioscia, capogruppo consiliare di “Noi con Salvini”.

«Se Piero Fassino ex sindaco PD di Torino, arriva a lanciare l’allarme immigrazione e un sindaco PD di Sassari, emette un’ordinanza antiaccattonaggio per contrastare un fenomeno che incomincia a farsi sempre più preoccupante al contrario delle dichiarazioni di Renzi che circa un mese fa dichiarava “che in Italia non c’è un’emergenza migranti”, allora vuol dire che la cosa incomincia a farsi seria. Anche questa è la conseguenza della politica dell’accoglienza illimitata, ormai trasformatasi in una vera e propria emergenza sociale, visto i quasi 23 mila arrivi di immigrati del nordafrica delle ultime settimane, ovvero il 24% in più rispetto al mese precedente, tanto da riempire i centri di accoglienza esistenti e che costringe le autorità di ricercare nuovi spazi anche nella nostra Provincia nella quale è previsto l’arrivo di un altro consistente numero di immigrati (250), prevalentemente nordafricani, che si aggiungeranno a quelli già presenti, generando legittime preoccupazioni nella nostra comunità, ma anche tra le stesse forze dell’ordine, come evidenziato, a mezzo stampa, da un comunicato di un rappresentante sindacale della Polizia di Stato.

Altro che accoglienza, l’emergenza immigrati non riguarda solo gli arrivi ormai incontenibili, ma anche la situazione delinquenziale, giunti a delinquere 4 volte di più degli italiani. Lo afferma un recente preoccupante studio della Fondazione Hume. Una legittima preoccupazione anche per l’entità del fenomeno che piano, piano sta generando inconsapevolmente una situazione sempre più preoccupante sia sotto il profilo economico-finanziario e sociale, che della sicurezza. Sicurezza messa in crisi anche dalla circostanza che se da un lato la percentuale degli stranieri censiti nel nostro Paese, rispetto alla popolazione italiana è pari all’8,3%, ovvero circa 5 milioni circa di individui, è pur vero ed è innegabile, che i detenuti stranieri rappresentano il 32%, ovvero circa 17 mila su 57 mila totali. Un dato statistico badate bene fermo a giugno 2015 e che, francamente, desta un’allarme sociale che non può e non deve essere assolutamente sottaciuto. Ad aggravare la situazione sull’immigrazione arriva anche un recente rapporto dell’Europol e dell’Interpol, con il quale viene denunciato il bussines miliardario che gira intorno allo sfruttamento dei migranti, stimato sui 5 miliardi di euro, solo nell’anno 2015 e sul quale il nostro Governo ed i suoi autorevoli rappresentanti, rimangono colpevolmente in silenzio. Un dato che evidenzia che dietro questa vera e propria invasione di immigrati, soprattutto nordafricani c’è una vera organizzazione criminale che lucra garantendo a questa gente “la terra promessa” oppure “l’isola che non c’è”. Un’organizzazione criminale di trafficanti internazionali che gestiva il traffico di clandestini con vere e proprie centrali operative a Roma e Palermo, che ci hanno svelato il retroscena di una realtà che fino ad oggi si è fatto finta di ignorare ossia che la maggior parte dei migranti clandestini finiscono da una parte per alimentare il bussines di questi loschi personaggi e dall’altra un altro giro di affari legato all’accoglienza “de noialtri” che dietro la parvenza dell’accoglienza caritatevole e/o di un “interessato” buonismo, si muove contando le teste per moltiplicare il fatturato: “Buzzi docet”.

Un affare, quello dell’accoglienza, alimentato anche dalle generose risorse finanziarie messe a disposizione per la gestione degli immigrati dagli ultimi Governi Letta e Renzi; mentre milioni di famiglie italiane ormai non sono più in grado di assicurarsi da vivere a causa della mancanza di lavoro o per l’insufficiente capacità economica. Fatta questa precisazione, non va sottaciuta la crescente preoccupazione dovuta alla presenza sempre più consistente di immigrati, in maggioranza di colore, che stanno dando vita al fenomeno all’accattonaggio. Un fenomeno che incomincia ad infastidire e a preoccupare allo stesso tempo, di fronte al quale è necessario intervenire con decisione con strumenti operativi concreti, utili a contrastare un fenomeno altamente impattante e fortemente degradante per la nostra comunità, con supermercati ed attività commerciali presidiati costantemente da pseudo migranti in particolare di nazionalità nordafricana, alcuni dei quali, con modi poco garbati e spesso anche con arroganza, arrivano a pretendere soldi con modi ostinati ed insistenti, turbando il libero utilizzo, la libera fruizione e il libero accesso agli spazi e alle aree pubbliche tanto da non escludersi l’ipotesi che si possa ravvisare anche gli estremi del reato di violenza privata. Di conseguenza sorgono legittime alcune domande: “ se queste persone sono ospiti di centri di accoglienza che garantiscono vitto, alloggio e diaria giornaliera, perché presidiano le attività commerciali, anche a turni, chiedendo soldi anche con modi molesti? Cosa o chi li spinge? E’ tollerabile una situazione del genere che potrebbe originare conseguenze di insofferenza e di problemi di ordine pubblico anche per il controllo e la gestione delle postazioni più redditizie? Insomma un bussines nel bussines, che è bene chiarire subito non ha nulla a che fare con la carità e neanche con il razzismo di cui spesso ci riempiamo inopinatamente la bocca.

Per tali ragione per un fatto di civiltà, di sicurezza, decoro urbano e controllo dell’ordine pubblico ma anche per rispetto della dignità umana, mettendo da parte l’atteggiamento del “politicamente corretto”, è necessario, quanto mai, che il Sindaco provveda ad emettere una specifica ordinanza che vieti l’esercizio dell’accattonaggio su tutto il territorio comunale, chiedendo alle forze dell’ordine di identificare, quanti vengano sorpresi a svolgere tale attività, al fine di poter risalire anche alle strutture di accoglienza che li ospitano oltre che per accertare se dietro questo preoccupante e dilagante fenomeno operino delle organizzazione di sfruttamento di stampo delinquenziale. Un legittimo provvedimento, necessario anche per rispettare tutte quelle famiglie andriesi che a causa della crisi economica e della disoccupazione vivono in difficoltà finanziaria tanto da non riuscire neanche a fare la spesa per mangiare o a pagarsi i consumi di energia elettrica o di metano. Questa è la vera tragedia sociale alla quale dobbiamo prestare la nostra attenzione con un Governo che si comporta da patrigno nei confronti dei propri figli naturali e da padre tollerante nei confronti dei figli “adottivi”».