Servizio mensa al centro di un nuovo incontro tra il costituendo comitato genitori di Andria e gli assessori Francesco Lullo e Gianluca Grumo. «Le nostre proposte con tariffa unica o in base all’isee sono state bocciate – spiegano dal comitato – perché ad oggi considerando lo stato di (pre) dissesto, il comune non può contribuire neanche con una piccola quota al servizio mensa che sarà tutta a carico dell’utente».

A palazzo di città, dunque, un altro passaggio tra le parti per capire a che punto è l’ipotetico avvio del servizio mensa e soprattutto come si pensa di procedere per il futuro anche alla luce di quella sorta di referendum tra i genitori che lo stesso ente comunale ha promosso attraverso le scuole. «La circolare che i dirigenti ci hanno chiesto di firmare – spiegano dal comitato – è per accertarsi dell’adesione alle tariffe della mensa proposte dal comune. Se ci sarà l’80% di adesione ci sarà una piccola gara d’appalto per quest’anno scolastico, in caso contrario e quindi prevale il no, non ci sarà nessuna gara d’appalto. In tal caso, i genitori potranno avvalersi del pasto da casa, previa adesione del dirigente scolastico».

«In ogni caso a marzo sarà fatta la gara d’appalto per l’anno 2019/20 ma le tariffe saranno più o meno le stesse – spiegano sempre le mamme del comitato – Motivare la scelta fatta non serve, perché sarà considerato solo il “SI” o il “NO” contrassegnato. Per ridurre i costi si è pensato anche a una sola portata, ma con la mensa comunale non è possibile perché non consona alla dieta del bambino, e non sarebbe conveniente per la ditta appaltatrice».