E’ la città di Andria la più virtuosa tra i capoluoghi di provincia di Puglia in tema di separazione. Secondo i dati Istat riferiti all’anno 2017, infatti, nella città federiciana c’è un tasso di divorzio pari all’1,38%. Nella BAT è fanalino di coda mentre in testa vi è Trani con una percentuale che sfiora il 3% ed, in pratica, un residente su 33 divorziato. In Italia oggi ci sono più di 1,5 milioni di persone che hanno sciolto il vincolo nuziale e non si sono risposate, mentre i coniugati sono invece poco meno di 29 milioni. Il tasso di divorzio quindi si attesta, in media in Italia, sul 5,1%, e tuttavia presente forti differenze regionali.

In Puglia è Lecce a superare la media nazionale con il 5,74% e cioè un residente ogni 17 è divorziato. A Seguire c’è Bari con il 4,44% passando per Brindisi con il 4,27%, Taranto con il 3,71% e Foggia con il 3,16%. Chiudono le città della BAT come detto con Trani in testa ed a seguire Bisceglie con il 2,56%. Sorpresa in terza e quarta piazza con San Ferdinando e Spinazzola rispettivamente con il 2,33% ed il 2,30%. Barletta si attesta al 2,08% mentre Andria chiude con l’1,38%. In Puglia, tuttavia, è record a Panni, piccolo comune da meno di 800 abitanti nel foggiano, dove la percentuale di separazione è allo 0,50%.

È nel Nord Ovest d’Italia, invece, dove queste percentuali sono più alte: i comuni dove il valore supera il 20% si trovano tra la Valle d’Aosta (in testa vi è infatti Chamois, un borgo di soli 99 abitanti – nel 2017 – tra i quali vivono 10 persone divorziate e 36 coniugate), Torino (con Salza di Pinerolo, Massello e Maugliano) e Cuneo (Roaschia).