«Siamo alle solite e come se nulla fosse ecco che con la primavera si risveglia il Consorzio di Bonifica inviando ai nostri domicili il solito bollettino di pagamento del tributo 630, un balzello iniquo ed ingiusto richiesto a tanti agricoltori e possessori di case, per sostenere le spese a beneficio della manutenzione e l’esercizio delle opere di propria competenza». Ad affermarlo in una nota il consigliere comunale con delega alle Politiche Agricole Benedetto Miscioscia.

«Un pseudo beneficio che ci sorprende soprattutto perché il Consorzio e, dunque, la Regione Puglia, continua imperterrito a voler pretendere denaro sulla base di un supposto piano di classifica per il riparto “provvisorio” degli oneri approvati dal Commissario straordinario del Consorzio e ratificato dalla stessa Regione Puglia, con una Delibera di Giunta del passato Governo Vendola. Un tributo che riteniamo ingiusto ed iniquo, per un piano di classifica che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, individuare pseudo benefici derivanti dalle opere pubbliche di bonifica agli immobili ricadenti nel comprensorio consortile, in base a dei parametri tecnici ed economici (definiti indici), i quali, secondo il Consorzio di Bonifica e la Regione, definirebbero il beneficio di difesa idraulica. Ma cosa si intenda per beneficio di difesa idraulica, non lo sappiamo ancora, visto le condizioni in cui versano le opere di bonifica dei nostri territori. A rendere più preoccupante tutta la vicenda, è la modalità con la quale il è stato elaborato il contributo 630 che dovrebbe seguire il criterio dettato dalle linee guida predisposte dalla stessa Regione d’intesa, pare, con le associazioni di categoria. Qui la cosa si fa più preoccupante, in quanto le stesse associazioni di categoria che dovrebbero difendere le prerogative di migliaia e migliaia di possessori di terreni ed ignari proprietari di case, dovrebbero ben sapere in quali condizioni versano i territori ricadenti nel pseudo comprensorio consortile, se parliamo di difesa idraulica e non solo. Eppure sono sotto gli occhi di tutti le condizioni in cui versano i territori dei comuni interessati per rendersene conto: canali di deflusso delle acque occlusi, strade dissestate e terreni inondati con il risultato che al danno si aggiunge la beffa di dover pagare anche per una difesa idraulica inesistente, con una tariffa calcolata non sappiamo ancora con quali parametri oggettivi. Ma per la Regione ed il Consorzio quello che conta, al momento, è semplicemente inviare i bollettini richiedente il pagamento del tributo, senza che nessuna delle organizzazioni di categoria interessate levi la propria “stridente” voce. Al Consorzio di Bonifica e alla Regione desidero porre una semplice domanda: “ci spiegate quali sono i reali benefici che dovrebbero ricevere gli agricoltori e i proprietari di case con il pagamento di questo famigerato tributo, per alcuni anche esosi? Attendiamo speranzosi che qualcuno dall’alto ci faccia giungere risposte e chiarimenti, magari anche con l’eventuale interessamento dei nostri rappresentanti consiglieri regionali oltre, chiaramente, le stesse organizzazioni di categoria».