Rivedere gli operai sulle gradinate dello Stadio Sant’Angelo dei Ricchi di Andria è particolarmente edificante perchè, a meno di nuovi intoppi burocratici, i lavori dovrebbero effettivamente concludersi in meno di due mesi per poi completare le procedure di omologazione, presso la Lega Nazionale Dilettanti, e di collaudo tecnico-statico. Se non vi dovessero esser ulteriori ritardi, nell’ormai prossima stagione agonistica, il secondo stadio cittadino, una vera e propria chicca dopo gli interminabili lavori di riqualificazione, potrebbe esser nuovamente disponibile per le associazioni sportive andriesi.

Siamo entrati proprio nell’impianto della zona 167 andriese, a qualche giorno dalla ripresa dei lavori dopo un nuovo stop per l’approvazione di una perizia di variante a seguito della necessità di modificare alcune piastre che tengono assieme le putrelle della copertura della tribuna da oltre 1500 posti a sedere dello stadio stesso. Il terreno di gioco in sintetico di ultima generazione è completo in ogni sua parte, manca solo una retina laterale da applicare sui pali già predisposti per bloccare i palloni. Spogliatoi con palestrine, tunnel di ingresso, magazzini ed impianto fotovoltaico sono già pronti ed attendono solo una profonda pulizia ed il nuovo inizio dell’attività.

Attività agonistica di calcio interrotta, su questo campo, da poco meno di otto anni con un progetto di riqualificazione da circa 700mila euro che ha visto una lunga ed ingarbugliata vicenda a partire dal 2012, fatta di ricorsi su ricorsi ed azioni legali tra le parti. Dall’affidamento dei lavori nel dicembre 2012, infatti, si è partiti effettivamente dopo poco più di tre anni e cioè ad inizio 2016 dopo tre gradi di giudizio ed una sentenza del Consiglio di Stato che ha riportato alla ditta inizialmente vincitrice del bando, l’appalto stesso. Poi le opere realizzate in poco più di un anno ed il nuovo stop per la necessità di approvare una variante causata proprio dalla copertura della tribuna. Al lavoro gli uffici tecnici del Comune di Andria.

Ora sembra davvero l’ultimo atto di questa storia infinita per una struttura già giudicata dalla stessa Lega Nazionale Dilettanti un piccolo gioiellino per il calcio dilettantistico. Un gioiellino che, tuttavia, andrà riaperto ma soprattutto difeso e preservato. Dall’Assessorato allo Sport, ci spiega Michele Lopetuso, stanno già lavorando per fare in modo che una volta pronto ci siano immediatamente le condizioni per farlo tornare in attività grazie ad una condivisione di tutte le associazioni che dovranno utilizzare la struttura e che in questi anni hanno dovuto peregrinare anche in altre città.