Il campo ha espresso il proprio verdetto con la vittoria del Foggia sulla Fidelis Andria dopo una gara ricca di emozioni e sempre aperta sino all’ultimo istante. Ma quello che è successo lunedì sera allo “Zaccheria” può essere annoverato in un’altra triste pagina della Lega Pro.

A iniziare dalla direzione arbitrale del signor Ivan Robilotta della sezione di Sala Consilina, alla sua quinta gara in Lega Pro e che poco più di un anno fa dirigeva le gare della Terza Categoria campana. Insomma un fischietto non proprio esperto per una delle gare più incandescenti dell’intera Lega Pro, e i risultati sono stati palesi con le due squadre, che se le sono date di santa ragione, ma a farne le spese sono stati solo gli azzurri di Favarin.

Nessun dubbio sull’espulsione di Allegrini che ingenuamente reagisce ad un calcio Riverola, ma il direttore di gara a due passi dall’azione, sanziona solo il calciatore andriese, e la provocazione dello stesso Riverola non viene punita. Punito giustamente l’intervento, anche questa volta ingenuo di Cilli, con il penalty per il Foggia, ma alla formazione andriese ne sono stati negati due nettissimi. Il fallo nel primo tempo di Angelo su Tartaglia viene sanzionato con un’assurda simulazione, mentre nella ripresa il direttore di gara non vede un affettuoso abbraccio ai danni di Piccinni che sugli sviluppi di un corner viene affossato in area rossonera. Ma il peggio accade nei minuti di recupero quando si scatena una rissa tra i calciatori delle due squadre, e il sig. Robilotta decide momentaneamente di allontanarsi e attendere che ritorni la calma tra i contendenti. Dopo due minuti di schiaffi, spintoni, insulti, dirigenti e allenatori in campo, si riprende tranquillamente a giocare senza alcun provvedimento.

Le cose non sono certo andate meglio in tribuna, unico settore fruibile per dirigenti, tesserati, giornalisti e autorità, mentre il resto dello stadio era vuoto a causa delle 4 giornate a porte chiuse inflitte al Foggia Calcio. Nonostante la gara fosse appunto a “porte chiuse” nella tribuna dello “Zaccheria” sono comunque riusciti ad entrare in molti, forse in troppi, anche se i disordini sono stati creati esclusivamente da alcuni tesserati del Foggia che approfittando della squalifica e dell’impossibilità di essere in campo, hanno dato sfogo ai loro istinti animali. Lancio di bottigliette, spintoni e insulti e solo l’intervento del presidente rossonero Fares ha evitato che la situazione degenerasse.

Omettiamo quello che potrebbe essere successo dall’arrivo della Fidelis Andria allo “Zaccheria” sino al termine della partita, ma le parole del tecnico Favarin in sala stampa lasciano libere interpretazioni: “il calcio è una ruota che gira e poi ci sono le gare di ritorno”.