«E’ dura ammetterlo, ma è così. L’emergenza sicurezza nel nostro Paese non sono i furti, le rapine ed altri reati tradizionali, in netta diminuzione negli ultimi anni su tutto il territorio nazionale. Quanto piuttosto gli efferati omicidi contro le donne che, anno dopo anno, si consumano, soprattutto e purtroppo, in contesti familiari». Inizia così una nota a firma di Antonio Griner, Amministratore Unico dell’Andria Multiservice nel giorno del 25 novembre e cioè la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne.

«I dati presentati annualmente dal Viminale, fanno aritmeticamente il punto sulla sicurezza e restituiscono il quadro di un Paese in cui essere donne è un fattore di rischio altissimo, e non solo per strada o in viaggio, non soltanto a causa di sconosciuti o malviventi, ma soprattutto nei contesti e nelle reti familiari e di relazione che più dovrebbero essere protettivi, garantiti e sicuri – dice Griner – E allora il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne rimane un punto fermo per tutti noi, un momento di riflessione collettiva di portata nazionale e sovranazionale. Una Giornata celebrata partendo dall’assunto che la violenza contro le donne è, senza se e senza ma, una violazione dei diritti umani, e che tale violazione è una naturale conseguenza della persistente discriminazione di genere in tutti gli ambiti del vissuto quotidiano e delle pressochè immutate condizioni di sperequazione tra uomini e donne».

«L’Andria Multiservice spa, nel suo piccolo, coltiva l’ambizioso progetto di non fermarsi alle parole di condanna, ai discorsi di maniera e ad una facile solidarietà di facciata – spiega ancora Griner – Non a caso è in dirittura di arrivo una certificazione. La Certificazione di Genere, che, alla luce degli ultimi drammatici accadimenti nel nostro Paese, può rappresentare un primo passo, concreto ed emblematico, di un deciso cambio di rotta. Grazie a tale strumento (Uni PdR 125) sarà possibile puntare ad una seria riduzione del gap di genere all’interno dell’Azienda ed avviare nel contempo un percorso virtuoso di cambiamento culturale ed organizzativo nel faticoso ma obbligatorio percorso verso una reale equità di genere».