Il 27 maggio alle ore 9.00 presso la scuola dell’Infanzia “Antonio Mariano” via Malpighi 23 si terrà l’inaugurazione del parco giochi che verrà intitolato “Nadiya” che significa ‘speranza’ dedicato ai bambini di Mariupol, vittime della guerra in corso. L’UNICEF informa che da febbraio centinaia di scuole nel paese sono state segnalate come colpite a causa dell’uso di artiglieria pesante, bombardamenti aerei e altre armi esplosive in aree popolate, mentre altre sono state utilizzate come centri di informazione, rifugi, centri di rifornimento o per scopi militari.

«L’inizio dell’anno scolastico in Ucraina era pieno di speranza e promesse per i bambini, dopo le interruzioni dovute al COVID-19», ha dichiarato Murat Sahin, Rappresentante UNICEF in Ucraina. «Invece, centinaia di bambini sono stati uccisi e l’anno scolastico termina tra la chiusura delle scuole a causa della guerra e la decimazione di strutture scolastiche».

Anche Save the children lancia l’allarme:
«Nelle prime cinque settimane di guerra, una media di 22 scuole sono state attaccate ogni giorno. A Mykolaiv la scorsa settimana, un ospedale pediatrico è stato danneggiato lasciando due ragazze, di nove e 15 anni, in condizioni critiche. A Mariupol e in altre aree più duramente colpite dalla guerra, i bambini e le famiglie sono in grave pericolo, a causa della carenza potenzialmente fatale di acqua, cibo e medicinali.

Ogni singola morte di un bambino è una di troppo. Questi numeri sono al di là della tragicità e sono destinati a crescere. Le famiglie rischiano la vita in cerca di sicurezza. Proprio la scorsa settimana, 39 persone, tra cui quattro bambini, sono state uccise alla stazione ferroviaria di Kramatorsk durante un’evacuazione. Al confine di Siret in Romania la scorsa settimana il nostro staff ha incontrato una famiglia di Mariupol, composta da un padre e cinque figli piccoli. I bambini erano rimasti scioccati dai proiettili e sono stati in uno scantinato per due settimane, al riparo dagli attacchi aerei. Questa guerra sta andando fuori controllo, lasciando i bambini con traumi a lungo termine che non possono essere sottovalutati», ha dichiarato Pete Walsh, Direttore di Save the Children Ucraina.