Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di Andria Bene in Comune in risposta al Movimento Pugliese. Argomento TARI:

«Ieri ci siamo imbattuti nell’ennesimo comunicato firmato dai soliti Marmo, Del Giudice e Fistola dal titolo “In arrivo una nuova stangata per le famiglie andriesi”. Sotto il comunicato, condiviso dalle principali testate giornalistiche locali, decine di like, commenti e condivisioni di cittadini arrabbiati per quanto dichiarato dai tre Consiglieri Comunali. Testualmente: “annunciamo ai nostri concittadini che è in arrivo un aumento del 4% per le sole utenze domestiche, che passano dal 72% al 76% del costo totale del servizio. Mentre per le utenze non domestiche, che già godono di specifiche agevolazioni a causa della pandemia, si registra una sensibile diminuzione proprio di 4 punti percentuali.”. Quello che si vuole fare intendere nel comunicato, dunque, è che i cittadini pagheranno il 4% in più, mentre le aziende pagheranno il 4% in meno. Giusto? Saremo sinceri: ci abbiamo messo un po’ per capire se questa dichiarazione fosse uno scherzo o meno. Poi ci siamo ricordati del fatto che gli stessi Marmo, Del Giudice e Fisfola hanno fatto parte di quella maggioranza sciagurata che in 10 anni ha devastato questa città ed, allora, siamo stati costretti a prenderli sul serio.

Sì perché, anche questa volta, i tre del “Movimento Pugliese” hanno dimostrato di non avere la benché minima idea di come funzioni il calcolo della TARI. Cogliamo l’occasione per spiegarglielo: la TARI si calcola moltiplicando le tariffe determinate alle superfici considerate soggette all’imposta. Le superfici, tuttavia non sono tutte uguali. Esistono così due grandi categorie di superfici: le superfici “domestiche” (come quelle delle abitazioni) e quelle “non domestiche” (ad esempio, le aziende), alle quali vengono applicate tariffe diverse. Fatto 100 il totale delle superfici tassabili nel Comune di Andria, dunque, ci sarà una certa quantità di superfici che vengono considerate “domestiche”, mentre la restante parte saranno considerate “non domestiche”.

Veniamo al dunque: i “nostri” asseriscono che quest’anno le utenze domestiche passano dal 72% al 76% del costo totale del servizio, aumentando dunque del 4%, mentre per le utenze non domestiche “si registra una sensibile diminuzione proprio di 4 punti percentuali”.

Il motivo è presto spiegato: se le utenze domestiche aumentano del 4% rispetto al totale, è semplicemente perché quest’anno le superfici considerate “domestiche” sono aumentate del 4% rispetto all’anno precedente. Di conseguenza, se le superfici considerate “domestiche” sono aumentate del 4%, le superfici “non domestiche” sono diminuite, udite udite, proprio del 4%. Un calcolo matematico che, solitamente, viene insegnato alle scuole elementari e che non desta particolari problemi all’interpretazione: oggi, ad Andria, le superfici considerate “domestiche” sono il 76% del totale delle superfici soggette a TARI nel Comune di Andria, mentre l 24% sono considerate superfici “non domestiche”. Un dato interessante per la statistica, oltre che per essere opportunamente manipolato e travisato da Marmo, Del Giudice e Fisfola per mendicare un po’ di considerazione sui social.
I tre sprovveduti Consiglieri Comunali, dunque, confondono l’aumento delle superfici considerate “domestiche” con un aumento del costo della TARI a carico dei singoli cittadini. Un fraintendimento che, se non voluto (e lo dubitiamo), confermerebbe la loro già conclamata incompetenza da amministratori, anche come forza di opposizione.

Le tariffe quindi non aumenteranno? La risposta è unica e inequivocabile: no! Come gli stessi tre ex-amministratori allo sbaraglio affermano, infatti, “la situazione (del Comune di Andria, ndr) -per espressa previsione normativa- obbliga le Amministrazioni a confermare le tariffe TARI dell’anno precedente“.

Dunque, quest’anno verrano applicate le stesse tariffe dello scorso anno. Ennesima contraddizione di un comunicato, quello del “Movimento Pugliese”, che ha il solo scopo di gettare fango su questa Amministrazione attraverso la diffusione di notizie false ed allarmistiche.

Ancora una volta, dunque, Del Giudice, Fisfola e Marmo tolgono ogni dubbio riguardo il perché Andria versi in queste condizioni, perdendo ancora una volta l’occasione di fare bella figura facendo l’unica cosa che gli permetterebbe di recuperare la credibilità perduta: stare in silenzio».