«Il centrodestra andriese nell’ultima seduta consiliare si è rivelato ipocrita e antistorico, proprio come dimostra l’emendamento baciapile e farlocco che hanno presentato.
Quando erano al governo, a parte fare debiti e mandare in dissesto il comune, non hanno mai pensato di eliminare per intero la tassazione tari sugli enti ecclesiastici. Adesso, invece, che sono all’opposizione e sanno di essere assolutamente ininfluenti dicono di voler togliere ogni imposizione tari agli enti ecclesiastici, con la patetica motivazione di essere “cresciuti negli Oratori di quartiere. O, quanto meno, di aver passato lì momenti preziosi della loro giovinezza”». E’ quanto scrivono in una nota i consiglieri comunali del Partito Democratico di Andria Lorenzo Marchio, Grazia Asselta, Gina Fortunato, Gianni Addario, Gianluca Sanguedolce, Michele Di Lorenzo.

«Anche noi abbiamo passato momenti preziosi negli oratori però poi tornavamo a casa per studiare e questo ci ha permesso di distinguere l’alto valore morale nelle attività sociali della Chiesa dalle attività ordinarie che devono essere assoggettate alla comune tassazione.
Invece, i nostri “devoti di circostanza” nel loro emendamento hanno proposto di esonerare ogni attività che si svolga negli enti ecclesiastici, anche se si tratti di vendita di oggettistica religiosa, di bar o di semplici abitazioni del clero. La differenza con l’impostazione del centro sinistra è chiara.

Noi riteniamo che i luoghi legati al culto debbano essere esonerati dal pagamento di gabelle, ma ciò non deve riguardare altre attività che nulla hanno a che vedere con la funzione educativa e sociale della Chiesa. Peraltro l’opposizione andriese di Salvini e della Meloni non spiegano chi dovrebbe sopportare la quota del servizio di igiene urbana da cui verrebbero esonerati gli enti ecclesiastici. Fossero stati più seri avrebbero indicato anche i destinatari che si dovrebbero accollare l’esonero che graziosamente volevano concedere ad alcune parrocchie, visto che il famoso appalto rifiuti (di cui sono i magnifici autori) deve comunque essere pagato per intero dal Comune di Andria.

È bene che si sappia che non potendo accedere a fondi della fiscalità generale, il nostro Comune in dissesto avrebbe dovuto spalmare su altri soggetti l’onere fiscale derivante da questo emendamento. In altre parole, si è trattata di una manfrina senza senso e solo la pervicacia con cui ostentano questa misera polemica ci ha costretti a rispondere (“mentre l’Italia conquista uno storico ed ineguagliabile oro nei 100 metri piano e nel salto in alto a Tokyo”, sia permessa la digressione)..

Il centrodestra ad Andria non è in grado di sferrare nessun attacco alla maggioranza, visto lo spessore polemico di cui è capace. Tutt’al più con questi espedienti politici vogliono far credere ai propri elettori di essere ancora vivi. In questo senso, possiamo rassicurare la comunità andriese: si tratta solo di uno spasmo cadaverico».