«L’Arpa Puglia ha certificato l’elevato rischio potenziale ambientale e sanitario in cui versa la discarica di Andria San Nicola La Guardia. Chi doveva non ha effettuato la copertura temporanea in guaina impermeabile e per giunta si sono verificati accumuli di percolato con livelli fino a 12,5 metri. L’Arpa ha altresì precisato che l’ultimo conferimento in discarica del percolato emunto risale a Gennaio 2019. In pratica è quasi un anno che non viene sottratto percolato dalla discarica. Già questo dato di fatto dovrebbe essere di per sé allarmante per tutti noi cittadini che viviamo costantemente con il rischio di ammalarci a causa dei danni ambientali causati da gestioni scellerate della cosa pubblica nelle mani anche degli assessori all’Ambiente che si sono alternate in questi ultimo 10 anni (Antonio Mastrodonato, Michele Lopetuso e Luigi del Giudice)». Interviene così, in una nota, l’ex consigliera comunale Laura Di Pilato.

«Un po’ di storia: la discarica San Nicola La Guardia è chiusa da aprile 2017; l’ex Sindaco fa ordinanza alla Daneco di intervenire sulla stessa ma la Daneco dichiara fallimento pertanto interviene economicamente la Regione Puglia che stanzia i primi 200mila euro di cui però la stessa Regione Puglia attende ancora rendiconto da parte del Comune di Andria: Luigi Del Giudice (allora assessore), per favore, ci dia spiegazioni. Per gli interventi di bonifica della discarica il Comune è destinatario di ben tre differenti finanziamenti pubblici regionali per un ammontare complessivo di circa 10.000.000,00 di euro. I primi 200mila euro sono già stati liquidati; ci sono poi € 5.775.566,80 già impegnati e € 4.130.112,50, a valere sulle risorse del Patto per lo sviluppo della Puglia. Ripeto: 10milioni di euro circa che attendono di essere spesi per mettere in sicurezza una bomba ecologica senza precedenti che necessita di interventi urgenti e improrogabili.

I soldi ci sono, ma non le intenzioni di mettere in sicurezza la discarica che si trova a due passi dalla città dove ci sono campi sui quali si coltiva frutta e verdura che arriva sulle nostre tavole… e chissà in quali pessime condizioni! Questo dequalifica i vari assessori che si sono succeduti e che hanno contribuito a mandare in rovina l’intera città prima lasciandola in pre-dissesto e ora anche malata dal punto di vista igienico ed ambientale.

Ricordo altresì che adiacente alla stessa si vuole realizzare una nuova discarica di rifiuti e che a 6-700 metri si parla della realizzazione di un impianto di compostaggio. Trattasi di una zona potenzialmente pericolosa: una bomba ambientale che non risparmierà neanche le future generazioni se non interveniamo immediatamente. Dobbiamo fermare questo scempio e punire chi lo ha alimentato. La procura della Repubblica deve essere urgentemente informata dei fatti. Adesso basta!».