La mancata consegna da parte della Provincia Bat degli appositi verbali inerenti alla consegna anticipata dell’impianto di riscaldamento, ha fatto scattare nelle giornata di ieri la sospensione, da parte della ditta appaltatrice dei lavori, del riscaldamento nella nuova ala del Liceo Scientifico “R. Nuzzi” di Andria. Di fatto da ieri circa 200 alunni che frequentano le nuove aule dell’istituto ancora al centro delle opere di realizzazione della struttura accanto a quella più storica, da ieri sono al freddo al gelo. In questi giorni ancora molto freddi per via delle basse temperature le lezione potrebbero subire variazioni in attesa che la situazione venga risolta.

Situazione sempre più ingarbugliata che ormai prosegue a singhiozzo da quasi tre anni e che si pensava potesse esser risolta dopo la firma ad ottobre scorso dell’accordo tra Provincia BAT e ditta appaltatrice dei lavori. C’era anche una nuova data di termine ultimo per la consegna e cioè il 15 gennaio 2019. Un contenzioso tra le due parti riguardanti il 5° stato di avanzamento dei lavori ed una lunga sequela di carte bollate che ha bloccato completamente i lavori. Un progetto di ampliamento, lo ricordiamo, tutto della Provincia BAT che investirà alla fine poco più di 4 milioni di euro ma che da due anni non riusciva più a far riprendere i lavori. Lavori partiti nel mese di luglio del 2014 e che ad agosto 2016 hanno anche visto l’approvazione di una perizia di variante tecnica. Lavori poi interrotti a dicembre del 2016 dopo che parte del cantiere, e cioè le aule a piano terra della nuova ala, erano già state impegnate dagli studenti per evitare rotazioni di classi e doppi turni all’istituto. All’orizzonte c’è tuttavia il problema riscaldamento per quelle stesse aule che attualmente sono regolarmente utilizzate ma che al primo freddo non permetteranno più un utilizzo costante.

Intanto sulla questione è intervenuta anche la consigliera comunale del Fronte Democratico Laura Di Pilato che ha inviato un’interrogazione urgente al presidente della Provincia Bat Nicola Giorgino. «I ragazzi non devono pagare per colpe della burocrazia – ha detto la Di Pilato».