In occasione del nuovo anno scolastico, 2018/2019, il Vescovo di Andria, Mons. Luigi Mansi, ha scritto una Lettera di auguri e incoraggiamento indirizzata a tutti gli studenti, che si apprestano a tornare sui banchi di scuola. Il Vescovo invita i giovani a non accontentarsi “di fare il minimo necessario”, ma soprattutto a saper fare “di più e meglio di quanto viene fatto oggi da persone che vi deludono” in modo particolare quando “sarete ai posti di comando”. L’invito del Vescovo Luigi è di non cadere “nella trappola di pensare che i risultati si possono raggiungere anche con mezzi non sempre corretti”.

«Carissimi giovani studenti,
in questi giorni inizia per voi una nuova avventura: un nuovo anno scolastico e perciò desidero farvi giungere il mio cordiale pensiero augurale, unito alla più affettuosa benedizione.

Sì, come vostro Vescovo, e soprattutto sentendomi vostro amico, seguo con grande attenzione e simpatia il vostro cammino di crescita umana e culturale che avviene, certo, in tanti ambiti, ma che vede nella scuola uno dei più significativi e preziosi. Nella scuola e attraverso la scuola non solo voi imparate tante cose, ma, direi, soprattutto crescete e diventate uomini e donne del domani. Infatti, per vari mesi nella scuola e nelle attività ad essa collegate, trascorrerete diverse ore delle vostre giornate. Dunque non dovete considerare la scuola soltanto come un luogo dove si va per imparare delle cose, ma soprattutto come un tempo prezioso per la vostra vita, la vostra crescita e la vostra maturazione umana.

Permettetemi perciò di inviarvi un grande augurio e di dirvi, con amicizia: prendete a cuore l’avventura scolastica, prendetela proprio così, come un’avventura, attraverso la quale si scoprono ogni giorno cose nuove e interessanti per la vostra vita e il vostro futuro. Provate solo ad immaginare: tra un po’ di anni la storia metterà nelle vostre mani la guida della società nell’articolazione dei suoi ambiti, in base alle competenze che avrete maturato e soprattutto facendo affidamento sullo spessore umano che vi sarete costruito in questi anni.

L’augurio più sincero che posso farvi è che voi, quando sarete ai “posti di comando” possiate fare di più e meglio di quanto viene fatto oggi da persone che oggi vi deludono. Ma perché questo accada è necessario che vi spendiate oggi con serietà per tirare fuori dal vostro sacco il meglio che certamente avete e che talvolta la pigrizia e la superficialità vi fanno tenere ben nascosto nel fondo.

Perciò, abbiate cura che la vostra partecipazione alla vita scolastica sia sempre responsabile, operosa, piena di iniziativa. Non accontentatevi di fare il minimo necessario per ottenere un voto di sufficienza. Siate molto esigenti prima di tutto con voi stessi, non abbiate paura, quando necessario, anche di stancarvi per fare ogni cosa per bene. Quella è fatica benedetta che vi costruisce come persone serie e vi abilita ad andare incontro alla vita fieri di tutto ciò che nessuno vi ha regalato, ma che avete conquistato con il vostro impegno. Non cadete nella trappola di pensare che i risultati si possono raggiungere anche con mezzi non sempre corretti. Sono trappole che vi condannano all’insignificanza nel futuro della società che invece vi aspetta perché ha bisogno del vostro contributo competente e generoso.

Rinnovo perciò l’augurio a voi, cari studenti, di un anno sereno, fruttuoso e – perché no? – davvero bello per tutti.

Nel chiudere questo messaggio non manca, naturalmente, il mio rispettoso e cordiale augurio di buon lavoro a quanti lavorano nella scuola: i capi d’Istituto, i docenti, il personale di segreteria e il personale Ata. Buon Anno a tutti!».