«Ci dispiace dover replicare tramite la stampa al presidente del Consorzio Guardie campestri di Andria, Natale Zinni, (nonché presidente regionale della Federazione dei Consorzi di vigilanza campestre); avremmo preferito che, dando seguito alle nostre formali richieste di incontro, ci convocasse. Siamo abituati a sederci attorno ai tavoli per risolvere le questioni ma non possiamo, dopo aver letto il suo comunicato, esimerci dal chiarire alcuni aspetti», così Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat risponde al presidente del Consorzio delle Guardie campestri di Andria.

«Innanzitutto, se la matematica non è un’opinione (come crediamo che non lo sia), ribadiamo che le mensilità arretrate ad oggi sono tre, ovvero dicembre 2017, la 13esima mensilità e gennaio 2018 e non, come il presidente sostiene “il saldo di dicembre 2017 e la mensilità di gennaio 2018”. Inoltre, a noi non risulta che siano stati erogati acconti per la mensilità di dicembre 2017 ma, se ciò fosse accaduto, allora il dubbio che qualcosa non funzioni si fa ancora più importante perché questa cosa sarebbe stata fatta in maniera non equa per tutte le guardie. Così come non ci risulta, e lo apprendiamo da Zinni, che le retribuzioni devono essere corrisposte entro il 20 del mese successivo, ricordando che la normativa in materia prevede che ‘lo stipendio deve essere corrisposto nel momento in cui la prestazione è stata eseguita. Vale a dire che se la cadenza di paga è mensile la prestazione deve ritenersi conclusa entro il giorno ultimo del mese’. Fatta la doverosa premessa sui conti delle mensilità, entriamo nel merito del contenuto del comunicato di Zinni giusto per sottolineare che come sindacato non possiamo accettare che il ritardo nel pagamento delle mensilità si trasformi in un vero e proprio ricatto occupazionale (licenziamento collettivo per 10 unità lavorative), per la serie o pago in ritardo oppure riduco il personale, questo sembra il tenore del ragionamento! Piuttosto, nei tavoli di incontro in sede aziendale e istituzionale (tenuti in passato) il sindacato, vale la pena di ricordare, ha fatto proposte risolutive per la problematica ma il Consorzio ha rigettato qualsiasi soluzione», chiarisce Riglietti.

«Vogliamo ricordare ancora al presidente Zinni che la pianta organica negli ultimi mesi si è ridotta di 4 unità perché alcune guardie sono andate in pensione e ci risulta che altre siano prossime al raggiungimento dei requisiti riducendo, così, ulteriormente i costi del personale. Non solo, la Flai Cgil con la sua Rsa si è resa sempre disponibile e responsabile, tanto che negli anni scorsi si è attivato un contratto di solidarietà per 24 mesi chiedendo sacrifici ai lavoratori che, con un grande senso di abnegazione, hanno accettato la decurtazione dei loro stipendi, fase in cui il Consorzio doveva e si impegnava a superare un momento di difficoltà finanziaria. Infine, – conclude il segretario generale della Flai Cgil Bat – il presidente piuttosto che ritenere la nostra una protesta ingiustificata, non dimentichi che questi lavoratori hanno un contratto collettivo di lavoro fermo da più di quattro anni e mezzo e ad oggi, nonostante le ripetute sollecitazioni per l’avvio del tavolo di rinnovo contrattuale, nessuna disponibilità ci è arrivata e pertanto restiamo ancora in attesa di una convocazione».