«Non si sono mai rassegnati all’oblio e così ciclicamente, attraverso i social ed a mezzo stampa, tentano, con scarso successo, qualche sortita per tornare in auge». Cosi i consiglieri di centrodestra attaccano le opposizioni di centrosinistra.

«In primis Vincenzo Zaccaro, l’uomo dalle dimissioni facili e dagli infiniti cambi di giunta. Un Sindaco che non è passato alla storia della città se non per essere stato, fortunatamente, l’ultimo sindaco a guida di una coalizione di centro-sinistra che ha sciaguratamente governato Andria. Ricordiamo tutti bene le sceneggiate, le pantomime della sua maggioranza e persino i suoi ripetuti solenni giuramenti davanti alla città dal 2005 al 2010. Una serie di teatrini politici che hanno portato Zaccaro in pochi anni dal Partito Popolare alla Margherita prima ed al PD per poi terminare mestamente nella Sinistra di Vendola dove, senza successo, è stato persino candidato per un posto in Consiglio Regionale nel 2015. Cosa scopriamo oggi? Zaccaro è tornato sulle scene in qualità di membro del coordinamento provinciale del PD e chiede un confronto con il sindaco Nicola Giorgino che fa bene, così come fatto nel passato, a far cadere questo mesto invito nel vuoto. E nel dimenticatoio dove la città ha lasciato Zaccaro ed i suoi compagni di sventura. Ma il PD non solo ha inglobato il vecchio sindaco Zaccaro. Per non farsi mancare nulla anche l’ex assessore Giovanna Bruno ha oggi un importante ruolo nel PD dopo aver girovagato dall’Udc a Monti per qualche anno. Nessuno dovrebbe, però, dimenticare, che da un punto di vista amministrativo, attraverso gli errori nelle valutazioni degli espropri del Pru di San Valentino e della zona Pip, la vecchia classe dirigente di centro-sinistra ha prodotto ingenti danni alle casse comunali di cui paghiamo ancora oggi le conseguenze. Quei famosi debiti fuori bilancio di cui tanto anche ora si parla, rinvengono infatti, dalla stagione politica non solo delle amministrazioni dal 2000 al 2010, ma anche delle precedenti di sinistra con le grandi operazioni di espropri proletario a quattro soldi. Da cui non è esente di responsabilità un altro ex sindaco che oggi fa la morale sui conti pubblici come Caldarone. In ogni caso la prova provata della parabola discendente del PD nazionale e locale è data proprio dall’attrazione che lo stesso fa nei confronti di una vecchia classe dirigente così sconfitta e lontana dai bisogni della gente. C’è, insomma, una vecchia compagine politico-amministrativa che vuole tornare a governare la città e che ha rivoli non solo nel PD e nella sinistra ma anche nei cinque stelle dove a tirare le fila del movimento, come segretario cittadino ombra, vi è sempre l’ex assessore della giunta Zaccaro Leonardo Di Pilato il cui fratello, assieme ai fratelli Coratella, siede in Consiglio Comunale. Cercano tutti, seppur da sponde teoricamente opposte e con intenti apparentemente diversi, di minare la solidità della giunta e della maggioranza di centrodestra per riprendere quota e potere. Sappiano lor signori che non ce la faranno perché la città non ha perso la memoria e gli andriesi non sono stupidi».