Durante l’ultimo consiglio comunale di Andria, lunedì 29, è stato approvato con il voto della sola maggioranza il rendiconto dell’esercizio finanziario 2016. In una nota le opposizioni di centro-sinistra spiegano le ragioni del loro voto contrario.

«Il rendiconto di gestione è un atto importante per la comunità, perché è l’indicazione reale di quanto si è fatto nell’anno precedente. Al di là della sterile elencazione di numeri e al di là di tutte quelle alchimie contabili che consentono ad un bilancio di dirsi in regola ai fini dell’approvazione, fortissime sono le criticità che la nostra città vive, a causa delle scelte politiche sbagliate di questa amministrazione. Avremmo mai potuto votare favorevolmente una gestione finanziaria che ha visto i fornitori essere pagati con ritardi gravissimi, che lascia una città sporca, opere bloccate, bollette Enel non pagate, strade in disfacimento, servizi carenti? Avremmo mai potuto votare una gestione finanziaria che, come segnala il Collegio dei Revisori dei Conti, ricorre in continuazione alle anticipazioni di cassa, facendo lievitare i debiti a carico del comune stesso, quindi degli andriesi? Avremmo potuto votare una gestione finanziaria in cui poco o niente si è fatto per recuperare i crediti dagli evasori, come anche per abbassare gli importi dei residui relativi agli anni precedenti? Avremmo potuto votare la gestione finanziaria di un’amministrazione che continua a non rispondere alle nostre domande e a non mettere a disposizione la documentazione richiesta? Che fine ha fatto il monitoraggio delle somme accantonate per la annosa vicenda Italgas? E la dichiarazione IVA non ancora presentata dal Comune nonostante tale adempimento fosse in scadenza? Non stiamo inventando niente. Quanto elencato è tutto nella relazione dei revisori dei conti, la quale ovviamente all’atto del voto è stata ignorata dalla maggioranza. Gli stessi revisori dei conti che concludono dicendo chiaramente che “le criticità evidenziate, se reiterate nel tempo possono rappresentare, in mancanza di una inversione di tendenza, indici sintomatici di un possibile stato di dissesto finanziario’. Come avremmo potuto votare favorevolmente tutto questo? Si tratta di questioni serie, la cui gravità riesce a cogliere anche un non addetto ai lavori, eppure la maggioranza fa finta di non capire. E invece servirebbe una repentina e decisa inversione di rotta, nell’interesse di tutti. A nessuno, maggioranza o opposizione, piacerebbe un Comune in dissesto!».