«Quando non siamo uniti nel centrodestra e anteponiamo le beghe da condominio agli interessi di popolo i risultati hanno una portata negativa devastante». Con queste parole il Commissario Provinciale di Forza Italia Luigi De Mucci ha commentato gli esiti dei ballottaggi delle amministrative 2016.

«Come tutti i percorsi e i cicli della vita anche in politica una classe dirigente deve essere rivoluzionata e rigenerata dopo aver raggiunto successi, vittorie e trionfi che rimarranno nei libri di storia. Insistere in maniera ostinata con le stesse facce e proposte vuol dire non saper fare autocritica. Non esistono uomini per tutte le stagioni. Tale discorso, di certo, non vale per l’unico fuoriclasse della politica italiana dal dopoguerra in poi che è Silvio Berlusconi. Un uomo unico. Uno statista, che risulta essere, ancora oggi, l’unico capace di ascoltare ed incarnare il messaggio degli elettori moderati. Se tutto ciò non dovesse accadere, assisteremo a lunghi anni di consacrazione del populismo e del becero qualunquismo marcato 5 stelle. I pentastellati hanno vinto dove noi non siamo affatto pervenuti. Servono persone e proposte politiche serie e credibili. Oggi dobbiamo fare necessariamente autocritica e ricostruire nel solco di queste sconfitte e nel solco di tanti errori che in questi anni si sono commessi. Il popolo esige dalla politica e dai politici la capacità di saper intercettare i problemi che quotidianamente si devono affrontare, offrendo soluzioni serie e concrete. Di contro, le guerre tra capi e capetti sulla leadership o sull’opportunità delle primarie non interessano e appassionano più nessuno. Non possiamo più assistere a tale sciagura. Il popolo è sovrano. Ora basta! Dobbiamo rimboccarci le maniche e lanciare quella sfida generazionale ed identitaria che deve essere supportata da un’offerta politica seria, concreta e messa in campo da persone credibili. L’antipolitica e il becero qualunquismo si combattono con la politica del fare, con le competenze, con il lavoro e il merito. Dobbiamo necessariamente ripartire da qui – conclude De Mucci».