C’è lo schema di bilancio consuntivo 2015 con relazione al seguito e c’è lo schema di bilancio previsionale per gli anni 2016/2018. Materia tecnica e difficilmente digeribile per i cittadini, ma materia che ha tenuto in apprensione gli uffici comunali che hanno terminato il proprio lavoro e che terrà in apprensione la politica nei prossimi giorni sino alla possibile approvazione definitiva. E’ quanto sta accadendo nella Città di Andria, dove la Giunta Comunale ha approvato nella giornata di ieri, giovedì 21 aprile, i quattro provvedimenti che compongono la manovra finanziaria del Comune.

Lunghe e diversificate le relazioni dell’Assessore al Bilancio, il Prof. Rinaldi, che ha illustrato in circa un’ora, i quattro documenti poi passati all’approvazione all’unanimità della Giunta di governo cittadino. Una manovra della quale si cominciano a scoprire diversi dettagli, seppur molto tecnici, una manovra della quale si discuterà, non senza polemiche, nell’immediato futuro appena vi sarà la convocazione del Consiglio Comunale. Il tutto dovrà esser approvato, infatti, entro la fine del mese di aprile.

Per giungere ai documenti, balza all’occhio il numero 66, che rappresentano i milioni di euro che l’ente ha tagliato nel 2015 di residui passivi (cioè la differenza tra gli impegni e cioè le spese che il comune prevedeva di dover sostenere nel corso dell’anno ed i pagamenti cioè le spese effettivamente sostenute e a fronte delle quali è stata registrata un’uscita di cassa). Un taglio, così ampio, dovuto a due fattori principali: il primo riferito al riaccertamento ordinario di residui attivi e passivi, il secondo riferito alle avvertenze della Corte dei Conti regionale. I magistrati contabili hanno chiesto all’ente di ridurre in modo sensibile e piuttosto celere la forbice di disparità tra i residui attivi e passivi e cioè tra crediti e debiti. Residui attivi (cioè la differenza tra gli accertamenti e quindi le entrate che si prevedevano di incassare, e le riscossioni e quindi le entrate effettivamente incassate) che, al contrario, sono stati cancellati per soli 6 milioni di euro. Ampio anche l’incremento del fondo vincolato per crediti di dubbia esigibilità.

Scorrendo tra i documenti approvati, balzano all’occhio le cancellazioni dai residui attivi di oltre un milione e mezzo di euro per i proventi dalle cessioni delle aree Pip riferite all’anno 2014, ma anche un milione di finanziamento regionale per un’area Pirp riferito al 2010, sino ad arrivare agli anni dal 2008 al 2010 con una cancellazione di 650mila euro per il canone di concessione della discarica. Per i residui passivi, invece, quasi 4 milioni di euro eliminati dai vari settori comunali per spese medie, piccole o piccolissime sino ad arrivare al titolo 2, spese in conto capitale, nel quale vi è una cancellazione di oltre 46 milioni di euro.

Rendiconto 2015 approvato sia per quel che concerne il bilancio autorizzatorio che per quel che riguarda il bilancio conoscitivo con il rispetto del Patto di Stabilità 2015, con l’adattamento alle nuove norme delle manovre finanziarie degli enti locali che hanno previsto un passaggio intermedio di semiarmonizzazione contabile. Dal 2016, poi, sparisce il Patto di Stabilità ed i bilanci comunali dovranno esser armonizzati e sostanzialmente in perfetto equilibrio. Approvato anche l’aggiornamento del Documento Unico di Programmazione 2016-2018, con una seconda nota dopo il primo intervento già avvenuto a fine febbraio scorso. In chiusura spazio al Bilancio pluriennale 2016-2018.

Tutta la documentazione ora passa all’analisi del Consiglio Comunale andriese che dovrà approvarlo entro fine aprile, come detto.