Le Comunità “Migrantes” e “Liberi” con i ragazzi richiedenti e titolari di protezione internazionale, del Progetto S.P.R.A.R. “Come te” di Andria ospiti presso “Casa Santa Croce”, bene confiscato alla criminalità dedicato alla memoria del giudice Rosario Livatino, insieme agli ospiti (uomini, donne e giovani) delle Case Famiglia “San Vincenzo de’ Paoli” sita in Via Don Minzoni, “Ricominciamo” sita in Via Da Villa, “Si Lo è” sita in Via Regina Margherita, “Chiara Lubich” sita in Via delle Querce, e Casa Accoglienza “S. Maria Goretti” della Diocesi di Andria, in rete con i ragazzi del “Liceo Scientifico R. Nuzzi” di Andria e i Volontari della Protezione Civile, hanno partecipato all’iniziativa “Educazione all’Ambiente”.

Un passo importante di interscambio e di collaborazione tra la scuola e le agenzie formative operanti sul territorio al fine di valorizzare le specifiche potenzialità, di pianificare gli interventi e di promuovere forme razionali di gestione delle risorse umane, strutturali e finanziarie disponibili per costruire insieme, itinerari didattici in materia di tutela ambientale e del territorio, sensibilizzazione della protezione civile, educazione alla pace e alla non violenza.

L’obiettivo dell’iniziativa ”Educazione all’ambiente” è stata la bonifica e la rimozione di rifiuti dal bosco Sant’Agostino nel territorio di Andria, luogo comunemente conosciuto come “il Boschetto”. La raccolta effettuata dai ragazzi e dai volontari di molteplici rifiuti quali bottigliette, brik, piatti e bicchieri di plastica, carta igienica assorbente, vetro, alluminio, tappeti, televisioni, rottami di macchine bruciate vanno in contrasto con le dichiarazioni e i dati che si propagandano a favore della Città di Andria, denominata da Legambiente come una delle poche eccellenze sul territorio Nazionale per senso civico dedita alla raccolta differenziata e per il miglioramento delle condizioni ambientali e sociali del territorio.

«Quest’azione di sensibilizzazione e di partecipazione attiva alla cittadinanza – spiega don Geremia Acri – non vuole essere di denuncia all’operato delle Forze Pubbliche Comunali, che in questi anni tanto hanno lavorato e costruito in materia di “salvaguardia all’ ambiente” e di “promozione alla raccolta differenziata” ma un sollecito, una solerte segnalazione di degrado e abbandono di un sito comune ai fini di difendere e curare “la casa comune” con azioni di tutela al patrimonio ambientale territoriale. Le Comunità “Migrantes” e “Liberi” forti di questa esperienza dove con le proprie mani hanno toccato la villania, la barbarie e il regresso civile di una parte della Città di Andria è sempre più consapevole che le azioni congiunte al servizio pubblico possono esercitare azioni di tutela sociale volte ad infondere e alimentare quelle regole civili per la comune convivenza.

La promozione della cultura del “bene comune” – conclude don Geremia Acri – è una finalità imprescindibile delle comunità umane, è la spina dorsale di una cultura della cittadinanza partecipata tra le differenze, dove pubblico e privato hanno il compito di sostenere con impegno dovere e responsabilità il bene della propria comunità, della propria città, della propria terra».