«Nella difficile realtà dell’Urgenza Emergenza, l’unità operativa semplice dipartimentale di dialisi dell’Ospedale Bonomo di Andria si trova a fronteggiare una crisi senza precedenti. L’organico medico, già molto ridotto nel recente passato, ha subito ulteriori perdite a causa di trasferimenti e pensionamenti, senza rimpiazzi idonei attraverso le recenti procedure concorsuali. In una città di considerevole dimensione con un enorme bacino di utenza, l’Unità Operativa di Dialisi, un elemento vitale del complesso ospedaliero deputato alla urgenza emergenza dell’intera Asl, è ora gestita da soli due medici». La denuncia arriva in una nota a firma del Dr. Luciano Suriano della Seg. Fed. CIMO Fesmed aziendale ed è un grido di dolore piuttosto allarmante.

«Questa situazione, oltre a essere estremamente disagevole per i due poveri colleghi, letteralmente sequestrati nelle loro funzioni e sottoposti a enorme stress lavorativo con rischio anche di possibili errori nelle delicate procedure di assistenza, si configura come una vera e propria tragedia per i pazienti dializzati che dipendono da questo servizio cruciale – dice ancora il Dr. Suriano – La Emodialisi rappresenta una terapia salvavita per i pazienti cronici e non, se si tiene conto che ci sono anche le cure emodialitiche di emergenza e salvavita anche per i pazienti degenti in Rianimazione, Utic, NCH, Neurologia, con i trattamenti di aferesi e rimozione di varie sostanze negli stati di intossicazione acuta e di sepsi severa. La carenza di personale medico specializzato in nefrologia e dialisi quindi mette a rischio la qualità e la continuità delle cure offerte, aumentando il carico di lavoro sui professionisti rimasti».

«Ci appelliamo alle istituzioni competenti affinché riconoscano l’urgenza della situazione e adottino misure concrete per rafforzare il team medico del Bonomo oltre a quello infermieristico – dice ancora Suriano – La scrivente O. S. chiede pertanto un’immediata attenzione al reclutamento di personale medico specializzato attraverso procedure concorsuali veloci, attive e attrattive per garantire una partecipazione significativa di specialisti di branca e al coinvolgimento del Capo dipartimento della Rete Nefrologica regionale, parte in causa di questa disastrosa questione. Solo attraverso interventi integrati e tempestivi potremo preservare la salute e il benessere dei pazienti che utilizzano il servizio di dialisi, ricordando che i pazienti sono una problematica di tutti e non solo dei pochi rimasti sul campo che nonostante tutto continuano a svolgere responsabilmente il proprio duro lavoro».

«Il nostro impegno sindacale è garantire la qualità del lavoro e delle cure ai pazienti, ma senza un adeguato supporto da parte della Direzione medica di Presidio, della Direzione Strategica della Asl, del Dipartimento della rete nefrologica , la nostra capacità di farlo è gravemente compromessa. La situazione richiede una risposta immediata e congiunta da parte delle autorità competenti affinché il nostro ospedale possa continuare a fornire servizi vitali a tutta la Comunità che serve».