«La piaga dei ratti sconvolge il centro storico cittadino. In modo particolare piazza Duomo e piazza La Corte, luoghi simbolo della città di Andria, vengono bersagliati, quotidianamente, da grossi roditori, a causa della scarsa igiene presente in questa parte della città. Dinanzi a tale degrado, pare che le autorità competenti per diversi anni non abbiano battuto ciglio, nonostante lo sdegno inevitabile di chi ci abita in quelle zone e degli esercenti, così come dinanzi alle conseguenti richieste dei residenti stessi di un loro tempestivo ed efficace intervento per debellare questo annoso fenomeno. Infestato da roditori risulta essere anche il cosiddetto mercato di via De Anellis: una volta tempio per la compravendita di qualsiasi genere di alimenti. Fu eretto nel secondo dopoguerra, dopo che venne abbattuta la chiesa ed il convento delle Benedettine, ora, invece, è diventato poco più che un rudere dove è sempre più difficile identificarlo come un mercato, dal momento che i banchi rimasti ne sono davvero pochi». Lo scrive in una nota il consigliere comunale Nicola Civita.

«Sempre più spesso nelle nostre città si creano situazioni che favoriscono il proliferare dei ratti: una vera e propria piaga che si sta trasformando anche in una crisi sanitaria. Secondo recenti segnalazioni, le aree più a rischio sono proprie le vie del centro storico cittadino, compreso il mercato di via De Anellis, dove nell’ultimo periodo l’emergenza topi è esplosa in tutta la sua gravità, a causa delle pessime condizioni igieniche in cui versa. La struttura, inoltre, è in evidente stato di decadimento e pertanto sarebbe necessario un intervento proficuo da parte dell’amministrazione comunale proprio mediante un referendum, per meglio comprendere le sue sorti. Si intende abbatterlo o no, dal momento che ha perso anche il suo valore e la sua vivacità di un tempo? E’ rimasto un numero sparutissimo di commercianti e ad essi il Comune dovrebbe garantire una sede nuova in pieno centro storico” – prosegue Civita – “E quale futuro si apre per gli ex locali dell’Ufficio Igiene? Questi sono uno dei punti chiave che andrebbero affrontati nelle prossime sedute del Consiglio comunale, dal momento che, ad oggi, manca una manifestazione di interesse per un progetto di intervento su questo immobile” – conclude il giovane consigliere – “E’ nostra responsabilità intervenire su queste opere pubbliche perché è giusto che offrano servizi e occasioni di sviluppo per la nostra comunità. Anzi, sottoporre al vaglio le opere pubbliche è un’operazione necessaria e doverosa per tastare la loro funzionalità, oltre che restituire il giusto smalto e vivacità culturale che la nostra città merita».