Il direttore sportivo Sandro Federico, nella conferenza stampa di presentazione alla piazza, ha fugato ogni dubbio: Giacomo Casoli sarà l’uomo della ripartenza e della continuità tra passato e futuro. Il capitano biancoazzurro, 34 anni da compiere il 15 settembre sulla carta d’identità e altri 12 mesi di legame contrattuale con la Fidelis, sarà al centro del progetto tecnico anche nella prossima stagione. Nonostante un’area tecnica che ha cambiato pelle nel corso dell’estate e una stagione in fase di start up, Casoli ha convinto il ds e l’allenatore Mirko Cudini con i fatti. Quelli di chi aveva segnato il del primo gol in campionato della scorsa stagione – quello nell’1-1 del Degli Ulivi contro la Juve Stabia – e risultato il giocatore più impiegato nel percorso concluso con la salvezza ai playout. Mettendosi a disposizione sempre con umiltà e dando l’esempio con i fatti. Silenzioso fuori dal campo, leader dentro. Ecco perché nell’Andria che rinasce nel segno della linea verde, l’esperienza di Casoli resterà centrale.

A parlare per il giocatore originario di Gubbio, oltre 400 presenze tra i pro spalmate tra Matera, Catanzaro, Spezia, Como, Gubbio, Cremonese, Empoli e appunto Fidelis Andria, sono i numeri della scorsa stagione: quasi 3000 minuti spesi sul campo, cambiando spesso e volentieri collocazione tattica ma garantendo carattere, affidabilità, quantità e qualità. Tra campionato, Coppa Italia e playout sono 35 le presenze totalizzate da Casoli, con due gol e tre assist. Diverse sono state le versioni tattiche ammirate ad Andria. Con Panarelli e Ginestra si è mosso perlopiù da esterno destro o da mezzala di destra nel 3-5-2, con la coppia Di Leo-Di Bari e il passaggio al 4-2-3-1 si è vista la versione multiforme di Casoli: mediano davanti alla difesa, esterno o guastatore nella batteria di trequartisti. Diversi modi di intendere il calcio, un solo nome. Con fascia da capitano al braccio.

La domanda ora è un’altra: dove sarà impiegato nel 4-3-3 di Cudini? Le risposte, carriera alla mano, sono tre: da mezzala destra, quella che sembrerebbe la sua casella più congeniale, o all’occorrenza da esterno alto su entrambe le fasce o da terzino destro. La qualità non si discute ed è abbinata alla capacità di mettersi in discussione ogni domenica sul campo anche. Doti fondamentali da esibire e incarnare in un campionato complesso come la Serie C che attende la Fidelis.