In occasione della “XXVII Giornata della memoria e dell’impegno nel ricordo delle vittime innocenti della mafia” che si celebra il 21 Marzo, l’I.I.S.S. “Lotti-Umberto I” ha organizzato un’Assemblea dedicata al tema: “21 Marzo giornata della memoria dei nomi e dei numeri delle vittime innocenti delle mafie. I 25 anni della Legge n. 109 del 1996 sul riutilizzo dei beni confiscati alle mafie, luci ed ombre”.

Il dibattito, svolto tramite software di videoconferenza Meet della piattaforma G-suite d’Istituto, si è articolato nelle giornate dal 23 al 27 marzo ed è stato curato dall’avvocato Michele Caldarola, referente cittadino di Libera, cartello di associazioni contro le mafie, ideato da Don Luigi Ciotti nel 1994. Il presidio di Andria intitolato a Renata Fonte, vittima innocente di mafia assassinata dalla Sacra Corona Unita per essersi esposta contro la speculazione edilizia nel territorio di Porto Selvaggio, da anni si impegna a fianco dei cittadini e con la collaborazione delle scuole nel contrasto all’illegalità.

Il Lotti-Umberto I, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia e le difficoltà organizzative dovute alla DAD, non ha voluto mancare a questo importante appuntamento dedicato alla memoria delle vittime di mafia dal momento che da sempre pone al centro della sua azione educativa l’educazione alla legalità e ritiene di dover investire sui giovani per abbattere la cultura dell’illegalità e costruire legami di giustizia.

Dopo i saluti delle professoresse Lotito e Lapenna e del professor Chiummo a nome del Dirigente Scolastico, l’avv. Caldarola ha introdotto l’incontro citando le numerose vittime di mafia del nostro territorio e coinvolgendo da subito gli studenti nel dibattito: sono stati citati nomi, raccontate vite spezzate ed elencati alcuni beni della città di Andria confiscati alla criminalità organizzata e destinati ad opere sociali. In particolare, l’avvocato ha richiamato l’attenzione degli studenti su quanto accaduto negli ultimi anni nella città di Andria, dove si è tornato a sparare in pieno centro, nei luoghi frequentati dalle famiglie e dai giovani e sulla necessità che i giovani si facciano promotori della legalità attraverso l’acquisizione di una coscienza civica. Gli studenti, interessati e curiosi, hanno partecipato attivamente al dibattito con riflessioni e quesiti che spaziavano dal tema della certezza della pena al ruolo del caporalato nel nostro territorio al problema dello stoccaggio dei rifiuti tossici gestito dalle mafie.

A conclusione di questa staffetta di incontri, è nata spontaneamente da parte di molti studenti e professori la volontà di collaborare in maniera costruttiva con il presidio territoriale di Libera cominciando dalla adesione dell’Istituto all’Associazione.