«Proviamo imbarazzo e sconcerto per ciò che accaduto ieri con l’ultima ordinanza emanata dal Presidente Emiliano. Una intera categoria, quella della ristorazione, che ha subito un ulteriore colpo letale in questo periodo già complesso e difficile. Non sappiamo ufficialmente quale sia la portata dell’emergenza sanitaria nella nostra città. Così come non sappiamo quali siano i parametri che hanno permesso un cambio di colore della nostra provincia, per ben 3 volte, nel giro di una sola settimana. Quello che conosciamo, invece, è la totale inadeguatezza di questa classe dirigente ad affrontare questa emergenza. Classe dirigente e politica che con la stessa prepotenza del virus ci lascia impotenti in un angolo e si fa beffa di una intera categoria. La responsabilità di quanto accaduto sta rimbalzando come una patata bollente da un’istituzione all’altra, senza capire che dietro la porta di un ristorante o di un bar ci sono delle famiglie, delle professionalità, che esigono prima di tutto rispetto.
Accogliamo con piacere l’invito della nostra amministrazione ad essere più comunità sostenendo gli esercenti con l’asporto, d’altro canto però, preghiamo, che come in altre città, ci si faccia rispettare ai tavoli istituzionali regionali. Chi si assume le responsabilità di chiuderci dalla sera alla mattina, senza un ragionevole preavviso, deve necessariamente preoccuparsi di far fronte ai danni e alle spese sostenute da molti di noi. Ieri molto di noi hanno perso tempo, soldi, merce e fiducia. Quella di ieri è stata senz’altro una brutta pagina per l’intero territorio della Bat».
Così in una nota il Comitato Impresa Centro Storico dopo l’istituzione della zona arancione.